Esplora come l’interazione sociale e le esperienze passate hanno plasmato chi sei oggi e come la tua motivazione suprema ne ha pagato le spese.
- La personalità
- Le teorie della personalità
- Personalità, temperamento, carattere, identità
- I 25 motivi per cui conviene allinearsi alla propria essenza
- La provenienza della motivazione
- Alla ricerca della Motivazione Suprema
1. La personalità
Quando pensiamo a noi stessi o agli altri, il concetto di “personalità” è spesso la prima parola che ci viene in mente.
Eppure, la personalità è solo una delle sfaccettature di quello che ci rende unici. Immagina di trovarti davanti a un mosaico ricco di dettagli, dove ogni tessera rappresenta un aspetto della tua identità. La personalità brillante e vistosa, ha sempre accanto ad essa, vi sono altre che, messe insieme, creano un’opera d’arte totale e unica: te stesso.
L’essere umano, nella sua struttura, è un amalgama di vari componenti che determinano la sua identità, il suo comportamento e le sue aspirazioni.
Queste sono conoscenze che tutti dovrebbero possedere perché indispensabili a scoprire la reale motivazione che muove ogni singolo essere umano su questo pianeta.
Ma non è così.
In molte teorie e contesti, il termine “personalità” è usato per descrivere l’intreccio complessivo di temperamento, carattere e identità. La personalità può essere vista come l’espressione complessiva di questi componenti interagenti che insieme definiscono il modo in cui un individuo pensa, sente, agisce e si rapporta con il mondo.
Parlando di personalità, carattere, temperamento e identità, mi riferisco a quattro pilastri fondamentali che costituiscono una gran parte della psiche dell’individuo.
Non ho parlato di mente poiché la mente è la sede di tutti gli aspetti coscienti, mentre la psiche comprende anche ogni realtà inconscia.
La personalità è l’insieme delle caratteristiche psichiche, dei talenti, delle virtù, delle passioni e dei comportamenti che contraddistinguono ogni essere umano.
Si può anche dire che è anche l’organizzazione dinamica di tutti gli elementi psicofisici che caratterizzano quella specifica individualità.
Un sistema integrato di sensazioni, emozioni, pensieri, azioni che creano la personalità che ognuno possiede.
NON ESISTE UNA PERSONALITÀ IDEALE
La personalità! Ah, quella misteriosa forza che ci rende unici nell’universo.
Immagina la personalità come una bussola interna che ti guida.
È quel mix speciale di tratti, abitudini, reazioni ed emozioni che ci rende… beh, noi stessi! È il motivo per cui alcuni di noi ballano sotto la pioggia mentre altri si disperano.
Ma attenzione!
Mentre ci piace mettere le cose in belle scatoline ordinate e dire “Ecco, questa è la mia personalità!”, la verità è che non possiamo sempre categorizzare tutto.
Pensaci, mai sentito dire “non è da lui comportarsi così” o “non sembra la stessa persona”?
Ecco, la personalità ha i suoi limiti.
Non è una formula matematica, né una ricetta fissa.
È come cercare di catturare la vastità dell’essere umano in una definizione Come cercare di racchiudere l’oceano in un bicchiere d’acqua.
Allora, a cosa serve la personalità, in parole povere?
È il nostro biglietto da visita al mondo, il modo in cui rispondiamo alla vita, il ritmo che balliamo. Ma ricorda sempre: sei molto di più di una semplice etichetta. Sei un’opera d’arte in continua evoluzione, e la tua personalità è solo una delle tante sfaccettature del diamante che sei.
Così, la prossima volta che qualcuno ti dice “Ehi, conosco il tuo tipo!”, sorridi rispondi elegantemente: «Al tuo posto non sarei così sicuro!»
Perché la tua personalità è un’avventura, non una destinazione.
2. Le teorie della personalità
La personalità è stata definita nel 1992 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come: “Una modalità strutturata di pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto, il risultato di fattori costituzionali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”.
La personalità si presenta come un modello complesso di caratteristiche psicologiche e comportamentali che si esprimono in maniera più o meno costante in tutti gli aspetti e contesti del funzionamento individuale.
Sono state proposte varie teorie della personalità.
Alcune si sono concentrate sui cambiamenti che avvengono nello stesso individuo nel corso dello sviluppo.
Altre, invece, hanno posto l’attenzione sulle differenze tra individui.
All’interno di queste due macro-aree teoriche, si possono differenziare sotto-teorie sulla base dell’importanza che maggiormente hanno dato al ruolo dello stimolo, della risposta o dell’organismo sul processo di strutturazione della personalità.
Per semplificare, si possono individuare quattro tipi di teorie della personalità:
- Teorie tipologiche: tendono a classificare gli individui sulla base di alcune caratteristiche personali che sarebbero poco o nulla modificabili nel tempo. Queste teorie sono state spesso criticate per il fatto che delineano una visione della personalità eccessivamente stereotipata e semplicistica.
Ippocrate e Galeno: questi antichi pensatori introdussero la teoria degli “umori”, suggerendo che le personalità delle persone fossero determinate da quattro fluidi corporei o umori: bile nera (melanconico), bile gialla (collerico), flegma (flemmatico) e sangue (sanguigno).
Carl Gustav Jung: uno dei più noti psicologi del XX secolo, ha sviluppato una teoria tipologica che identifica otto tipi psicologici basati su combinazioni di due attitudini (estroversione e introversione) e quattro funzioni (pensiero, sentimento, sensazione, intuizione). La sua teoria ha ispirato strumenti come il Myers-Briggs Type Indicator (MBTI).
Ernst Kretschmer: ha proposto una teoria tipologica basata sulla correlazione tra costituzione fisica e personalità. Ha identificato tre tipi principali: astenico (introspettivo e sensibile), atletico (robusto e deciso) e picnico (calmo e socievole).
William Sheldon: similmente a Kretschmer, Sheldon ha sviluppato una teoria basata sulla correlazione tra la costituzione fisica e la personalità, proponendo tre tipi somatici: ectomorfo (magro e spesso associato all’introversione), mesomorfo (muscoloso e associato all’assertività) ed endomorfo (rotondo e associato alla socievolezza).
Katharine Cook Briggs e Isabel Briggs Myers: Sebbene basate sul lavoro di Jung, Briggs e Myers hanno sviluppato il Myers-Briggs Type Indicator (MBTI), che identifica 16 tipi di personalità basati su quattro dicotomie:
– Estroversione/Introversione,
– Sensazione/Intuizione,
– Pensiero/Sentimento,
– Giudizio/Percezione.
- Teorie dei tratti: si caratterizzano per una visione empirica della personalità che viene descritta sula base della rilevazioni di alcuni tratti o fattori che ne costituirebbero l’architettura generale e influenzerebbero i pensieri, le emozioni ed i comportamenti. Tra gli autori più importanti che hanno sviluppato delle teorie dei tratti della personalità si trovano Allport. ed Eysenck.
- Teorie psicodinamiche: si sono soprattutto concentrate sul processo di sviluppo nel tempo della personalità e delle sue strutture psicopatologiche. Enfasi importante è data da queste teorie, inoltre, ai concetti di conflitto psichico, relazioni interpersonali, gestione degli affetti e all’importanza attribuita alle prime relazioni dell’infanzia. Il primo modello è quello proposto da Freud che ha descritto il processo di sviluppo della personalità per fasi che poterebbe alla creazione di tre differenti strutture psichiche. Spesso le teorie psicodinamiche sono state criticate per la mancanza di prove scientifiche a sostegno delle loro ipotesi.
- Teorie cognitivo-comportamentali: nascono dall’intreccio di due correnti principali: il comportamentismo, che si concentra su comportamenti osservabili e apprendimento, e la psicologia cognitiva, che esplora i processi mentali come il pensiero, la percezione e la memoria. Questo approccio si focalizza su come le persone percepiscono, pensano e si sentono riguardo al mondo circostante e come queste cognizioni influenzano il loro comportamento.
Albert Bandura: è uno dei principali esponenti del cognitivismo comportamentale, Bandura è noto per la sua teoria dell’apprendimento sociale. Ha introdotto il concetto di autoefficacia, che si riferisce alla convinzione di una persona nella propria capacità di eseguire compiti e raggiungere obiettivi. Il suo lavoro sugli esperimenti con il “Bobo doll” ha mostrato come i comportamenti possono essere appresi attraverso l’osservazione.
Aaron T. Beck: è il fondatore della terapia cognitiva e ha sviluppato teorie sulle distorsioni cognitive, che sono pensieri irrazionali che possono influenzare le emozioni e i comportamenti delle persone. La sua teoria è stata fondamentale nello sviluppo della terapia cognitivo-comportamentale per la depressione e altri disturbi.
Donald Meichenbaum: è noto per la sua terapia cognitiva basata sul “training all’autoistruzione”, un approccio che insegna alle persone a modificare il proprio dialogo interno per migliorare la loro capacità di gestire situazioni stressanti.
Walter Mischel: ha portato un contributo fondamentale con il suo lavoro sulla consistenza del comportamento e la situazione. È noto per l’esperimento “Marshmallow”, che ha esaminato la gratificazione differita nei bambini e ha collegato i risultati a successi futuri.
Julian Rotter: ha sviluppato la teoria del “locus of control”, che si riferisce al grado in cui le persone credono di avere controllo sulle proprie vite. Alcune persone hanno un “locus of control” interno (credono di avere controllo sulle loro vite) mentre altre hanno un “locus of contro” esterno (credono che gli eventi siano controllati da fattori esterni).
Questi teorici hanno fornito approfondimenti significativi su come pensieri, convinzioni e percezioni individuali interagiscano con il comportamento. La terapia cognitivo-comportamentale, che si basa su queste teorie, è ora uno degli approcci terapeutici più utilizzati e studiati per trattare una varietà di disturbi psicologici.
Le teorie della personalità non forniscono soluzioni definitive o assolute; offrono modelli e prospettive diverse per cercare di capire la complessità dell’essere umano.
La personalità è complessa e può essere influenzata da una miriade di fattori, tra cui biologia, ambiente, esperienze di vita, cultura e molti altri. Data questa complessità, è poco probabile che una singola teoria possa catturare completamente ogni aspetto della personalità di un individuo.
Ogni teoria della personalità fornisce una “lente” diversa attraverso la quale osservare e interpretare il comportamento umano. Ad esempio, mentre una teoria psicoanalitica potrebbe concentrarsi sui conflitti inconsci, una teoria cognitivo-comportamentista potrebbe esaminare le distorsioni di pensiero e i pattern di comportamento.
Comunque forniscono modelli utili che possono aiutare clinici, ricercatori e persino individui a comprendere meglio se stessi e gli altri. Questi modelli possono essere utilizzati come strumenti per la diagnosi, il trattamento e la ricerca.
La personalità è un tema di interesse per molte discipline, dalla psicologia alla sociologia, dalla biologia all’antropologia. Queste diverse discipline possono offrire punti di vista complementari sulla personalità, arricchendo la comprensione del concetto.
Certamente non sono di aiuto alle persone non addette ai lavori e non indicano una via da seguire.
3. Personalità, temperamento, carattere. identità
Sono quattro termini spesso utilizzati nelle conversazioni quotidiane quasi come sinonimi, ma ciascuno ha sfumature e significati specifici.
Ecco una breve spiegazione di ciascuno:
Personalità
Le due definizioni maggiormente accettate sono:
- La personalità è l’insieme complesso delle manifestazioni di pensiero, comportamento e sentimento, che influenzano l’adattamento di una persona e il suo stile di vita.
- La personalità si riferisce all’insieme complesso di tratti, comportamenti, motivazioni ed emozioni che caratterizzano un individuo in modo stabile nel tempo e nelle diverse situazioni.
Comprende sia componenti ereditate che acquisite e si sviluppa attraverso l’interazione tra genetica, esperienze di vita e cultura. La personalità determina come una persona risponde alle situazioni, come interagisce con gli altri e come vede sé stessa.
Esempio: Maria tende ad essere socievole, ama essere il centro dell’attenzione nelle riunioni e spesso prova nuove attività, riflettendo una personalità estroversa e aperta alle esperienze.
Si sviluppa sulla base del temperamento ma è modellata dalle esperienze di vita, dall’educazione e dalla cultura.
La personalità è molto preponderante poiché guida i nostri comportamenti, le nostre reazioni e interazioni. È la manifestazione esterna e percepibile del nostro “io”.
Carattere
Il carattere riguarda i tratti etici e morali di un individuo. È spesso visto come un insieme di qualità che determinano l’integrità, l’onestà e la moralità di una persona.
Mentre la personalità può descrivere come una persona agisce, il carattere tende a descrivere come una persona “è” a livello etico o morale. Il carattere è spesso influenzato da fattori come l’educazione, le esperienze e la cultura.
Esempio: Nonostante si trovi di fronte a una situazione in cui potrebbe guadagnare ingiustamente a spese degli altri, Luca sceglie di fare la cosa giusta, mostrando un carattere integro.
Mentre ha radici nel temperamento e nella personalità, il carattere è ulteriormente plasmato dalle lezioni morali, dai valori e dalle esperienze significative.
Il carattere guida le nostre decisioni etiche e morali. Può non essere sempre visibile come la personalità, ma si manifesta nelle azioni che intraprendiamo e nelle decisioni che prendiamo, specialmente in situazioni di sfida o di scelta morale.
È frutto dell’iniziativa del soggetto sotto l’influsso dell’ambiente.
Temperamento
Il temperamento si riferisce alle differenze individuali biologicamente basate in termini di reattività emotiva e auto-regolazione, che sono evidenti fin dalla prima infanzia.
Il temperamento è spesso considerato come la base biologica o genetica della personalità.
alcune persone potrebbero:
– essere più o meno introverse o estroverse;
– manifestare una maggiore o minore socievolezza verso gli altri;
– reagire all’ambiente in modo diverso.
Anche se molti sostengono che il temperamento è immodificabile io sono più dell’idea che il temperamento pur essendo innato in ognuno di noi nasce da una serie di influenze reciproche. Per esempio il bambino è certamente influenzato dai genitori, i quali a loro volta sono influenzati dalle loro credenze e dalla società. In questo vortice è molto difficile pensare che alcune caratteristiche non risentano di questi incontri/scontri tra volontà, percezioni e persone diverse. Una tendenza alla tranquillità potrebbe venire incoraggiata in un contesto familiare e umiliata in un altro. Ecco che il bambino svilupperà un temperamento che inevitabilmente risentirà dell’approvazione e del rinforzo dei genitori.
E se non è possibile mutarlo, tramite la consapevolezza e davvero fattibile conoscerlo, limitarlo e zittirlo quando è il caso. Portato alla coscienza tutto si può migliorare. Nulla è per sempre e immodificabile.
Il temperamento è la risposta psichica naturale al corredo organico ereditario: essa esprime impulsi, tendenze istintive, disposizioni, necessità, stati affettivi. Come ho già detto è l’unico che non è facile modificare, però è possibile riuscire a gestirlo e scegliere se metterlo in gioco o meno. Naturalmente questo lo potrà fare solo chi ha avuto il coraggio e la voglia di capire chi è. per tutti gli altri non è possibile.
Identità
L’identità riguarda il modo in cui un individuo si percepisce e si presenta nel contesto sociale e culturale. È la comprensione di sé in relazione al mondo esterno e alle proprie esperienze di vita.
L’identità comprende vari aspetti come l’identità di genere, l’identità culturale, l’identità professionale, ecc. Può essere fluida e cambiare nel tempo in base alle esperienze di vita e alle interazioni sociali.
Esempio: Già da neonato, Marco era calmo e poco reattivo agli stimoli esterni, piangendo raramente e mostrandosi generalmente contento, indicando un temperamento equilibrato.
Si forma attraverso l’interazione tra personalità, temperamento, carattere, esperienze di vita, cultura e riflessione personale.
L’identità può essere vista come il quadro complessivo di come percepiamo noi stessi in relazione al mondo. Sebbene possa evolversi nel tempo, è centrale nella definizione del nostro senso di appartenenza e posizionamento nel mondo.
Questi quattro termini sono interconnessi e si influenzano a vicenda, hanno sfumature divergenti. La personalità è l’ampia manifestazione di chi siamo, il carattere si riferisce alle nostre qualità morali, il temperamento è la nostra predisposizione biologica, e l’identità è come ci definiamo in relazione al mondo esterno.
In termini di “preponderanza” vs “marginalità” è difficile stabilire una gerarchia definitiva poiché ciascuna di queste componenti può avere un’importanza variabile a seconda dell’individuo e del contesto.
Qualcuno che sta attraversando una crisi di identità, l’identità potrebbe temporaneamente diventare il fattore più preponderante. Allo stesso modo, una persona che sta affrontando una scelta morale potrebbe sentirsi fortemente influenzata dal proprio carattere.
Hai compreso l’importanza della personalità?
La personalità non è solo il tuo “stile” nel relazionarti con il mondo, ma è la lente attraverso la quale vedi, valuti e scegli ciò che conta davvero per te.
Immagina di avere una tavolozza di colori in mano.
La tua personalità è come la mano che impugna il pennello, mentre i tuoi valori sono i colori che scegli di dipingere sulla tela della tua vita.
Ogni tratto della tua personalità, ogni sfumatura, ogni tendenza innata non fa altro che guidare la tua mano mentre dipingi. La magia? Nessuna tela è uguale all’altra. La tua è un’opera d’arte unica, un riflesso dei valori che hai scelto e che risuonano con l’eco della tua anima.
Quindi, la prossima volta che ti chiedi “Chi sono io veramente?”, guarda la tua tela. Lì troverai non solo la tua personalità, ma anche ciò che valorizzi e che, in fondo, ti definisce.
La personalità e i valori sono strettamente correlati e interdipendenti. La personalità può influenzare la scelta e l’adozione dei valori, ma, al contempo, i valori possono plasmare il comportamento e le reazioni di una persona in determinate situazioni.
Analizziamo adesso perché risulta necessario allineare la motivazione con la nostra parte più profonda.
4. I 25 motivi per cui conviene allinearsi alla propria essenza
La differenza tra l’essenza di un individuo e la personalità, il carattere, i condizionamenti e i traumi, è un concetto profondo e spesso discusso nei campi della filosofia, della psicologia e della spiritualità. L’idea è che la personalità, il carattere e i vari condizionamenti siano stratificazioni esterne o maschere, mentre l’essenza rappresenti il vero sé, il nucleo autentico di un individuo. Ecco alcune ragioni per cui la motivazione dovrebbe essere allineata con questa essenza piuttosto che con gli strati esterni:
- Ciò che ci riesce meglio ci corrisponde maggiormente.
- La gioia e la felicità non scaturiscono da attività che non ci piacciono e non ci fanno stare bene e in pace con noi stessi.
- Motivarsi in base alla propria essenza significa perseguire ciò che si desidera veramente, non ciò che la società, la famiglia o le circostanze esterne ci impongono. Questo porta a una vita più autentica e significativa.
- Partire dall’essenza rende la vita gioiosa e giocosa. Chi ama ciò che fa non è mai serio. Nessuna attività può essere portata avanti a lungo stando perennemente seri. Una fatica tremenda! La giocosità ti permette di non restare legato alle situazione e quindi di non permettere a niente e a nessuno di incidere sul tuo equilibrio interiore.
- Quando le azioni e le motivazioni di una persona sono allineate con la sua essenza, è più probabile che essa provi soddisfazione, pienezza e un senso di realizzazione nella vita.
- Agire in accordo con la propria essenza spesso libera una quantità maggiore di energia e passione. Ciò che facciamo in accordo con il nostro vero sé tende a darci energia, invece di togliercela.
- Affrontare le sfide e le avversità diventa più gestibile quando si opera da un luogo di verità interiore. L’essenza fornisce una fondamenta solida su cui appoggiarsi nei momenti difficili. Resilienza ai massimi livelli.
- Riconoscere e agire in base alla propria essenza può portare a una profonda crescita personale e spirituale. Si può vivere una vita più riflessiva, apprendere dalle esperienze e diventare la versione migliore di sé stessi.
- Quando ci si allontana dalla propria essenza, si può sperimentare un conflitto interiore. Questo conflitto può manifestarsi come stress, ansia, insoddisfazione o una sensazione di vuoto. Conflitti ridotti al minimo.
- Molti dei nostri desideri, paure e comportamenti sono il risultato di condizionamenti esterni. Agendo in base alla propria essenza, si possono superare questi condizionamenti e liberarsi da restrizioni non desiderate.
- Allinearsi con la propria essenza richiede un alto grado di autoconsapevolezza. Questa profonda introspezione può illuminare aspetti di noi stessi che erano precedentemente nascosti o negati, offrendo una comprensione più ricca della propria vita.
- Quando operiamo dalla nostra essenza, siamo più aperti e autentici nelle nostre interazioni con gli altri. Ciò può portare a relazioni più profonde e significative, poiché gli altri possono percepire e connettersi con il nostro vero sé.
- Vivere in accordo con la propria essenza è vivere in integrità. Le decisioni, le azioni e le parole rispecchiano i valori e le convinzioni più profonde, anziché essere influenzate da pressioni esterne o aspettative sociali.
- Mentre i condizionamenti esterni possono essere rigidi, l’essenza è fluida e dinamica. Allinearsi con essa permette una maggiore flessibilità e adattabilità alle varie circostanze della vita.
- Allinearsi con la propria essenza riduce la dipendenza da fattori esterni, poiché la motivazione viene dall’interno.
- Le motivazioni basate su condizionamenti esterni possono essere effimere o mutevoli. D’altro canto, quando le motivazioni sono allineate con la nostra essenza, tendono ad avere una longevità maggiore, sostenendoci nel lungo termine.
- Essere in contatto con la propria essenza e operare da quel centro può portare a una profonda pace interiore. Si sa che le decisioni e le azioni derivano da un luogo di verità e autenticità.
- La motivazione che proviene dall’essenza può ricollegarci al nostro senso di scopo o missione di vita, fornendo una direzione chiara e un senso di significato.
- I traumi creano barriere emozionali e psicologiche che impediscono l’accesso alla nostra essenza. Lavorando attivamente per risolvere questi traumi, rimuoviamo queste barriere, permettendoci di connetterci più profondamente con noi stessi.
- La risoluzione dei traumi porta a una guarigione emozionale. Questa guarigione ci permette di sentire più liberamente, di sperimentare emozioni senza il peso del passato e di esprimere autenticamente ciò che sentiamo e chi siamo.
- I traumi possono soffocare la nostra voce interiore, quella guida sottile che parla dall’essenza di chi siamo. Man mano che guarisci, questa voce diventa più chiara e più forte, fornendo una guida più sincera per le tue decisioni e motivazioni.
- Con i traumi risolti, non c’è più bisogno di maschere o difese. Ciò che resta è l’autentico sé, libera di esprimersi, sentire e agire secondo la sua vera natura.
- La tua capacità di percepire e ascoltare la tua intuizione può essere offuscata da traumi non elaborati. Man mano che si risolvono, l’intuizione, che spesso emana dalla tua essenza, diventa più accessibile e affidabile.
- I traumi richiedono molta energia per essere mantenuti, soppressi o evitati. Una volta risolti, questa energia viene liberata, permettendoti di indirizzarla verso azioni, pensieri e sentimenti più allineati con la tua essenza.
- La risoluzione dei traumi può essere paragonata a una rinascita. Si emerge da questo processo trasformato, con una connessione rinnovata e rivitalizzata con il proprio vero sé.
In poche parole, molto più che una botta di vita!
5. La provenienza della motivazione
La motivazione di cui tutti parlano e scrivono si rivolge unicamente alla parte conscia dell’individuo. È pur vero che con la Riprogrammazione Mentale molti sostengono di andare a incidere sul subconscio, ma i fatti poi parlano chiaramente: non è così per la maggior parte dei soggetti.
Mi rendo anche conto che indagare le parti più nascoste è un compito che pochi possono desiderare di intraprendere e ancora meno sono le persone che possono seguire questo processo in affiancamento. È facile desumere che se vuoi avere molta gente ai corsi ti devi livellare al gradino più basso.
I soldi fanno miracoli in queste decisioni!
Io però insisto a farti vedere la differenza tra un modo e l’altro.
Poi, come sempre, sarai tu che deciderai a chi dare più importanza.
Incorporare questi fattori nella comprensione dell’importanza dell’allineamento tra motivazione ed essenza fornisce una visione più completa della ricchezza e della profondità che si possono ottenere vivendo in accordo con il proprio vero sé.
Vediamo questa tabella e poi commentiamola.
SCHEMA DELLA PROVENIENZA MOTIVAZIONALE | ||
RISULTATO | NON COERENTE CON L’ESSENZA DEL SOGGETTO | |
ZONA CONSCIA | ||
OBIETTIVO | LA MOTIVAZIONE ATTUALE SI DECIDE QUI | |
IO STORICO | ||
IDENTITÀ | ||
PERSONALITÀ | ZONA IN GRAN PARTE INCONSCIA | CREAZIONE DI UN MURO CHE ISOLA E OCCULTA CIÒ CHE L’ESSERE UMANO È |
CARATTERE | ||
TEMPERAMENTO | ||
CONDIZIONAMENTI E TRAUMI | ZONA INCONSCIA | LA MOTIVAZIONE SUPREMA SI DECIDE QUI |
SPIRITO | ||
ANIMA | ||
ESSERE |
ESSERE: partiamo dalla base. Ti sei mai fermato a chiederti: “Chi sono veramente?”, Oltre i ruoli, le etichette, i titoli e le aspettative, esiste un nucleo, una scintilla, che ti definisce.
Questo è l’Essere.
L’Essere non è solo ciò che appari o come ti comporti.
È il tuo nucleo autentico, l’essenza immutabile che risiede in te.
È la tua verità più profonda, quella che trascende il tempo, le circostanze e i mutamenti della vita.
Ma, ahimè! In questa frenetica danza chiamata vita, spesso ci allontaniamo da questo Essere. Ci perdiamo nei rumori esterni, ci distraiamo dalle luci lampeggianti delle aspettative altrui e dimentichiamo la melodia dolce e sottile della nostra vera natura.
Ma ecco la magia: l’Essere è sempre lì, pazientemente ad aspettare che tu torni. È come un faro nella notte, guidando le tue navi interne attraverso tempeste e acque agitate verso la tranquillità della vera casa.
Tuffati profondamente in te stesso.
Esplora gli abissi del tuo interno, oltre i confini del tuo ego, oltre le paure e i desideri, fino a quel punto di pura consapevolezza, di pura esistenza. Lì, troverai il tuo Essere, splendente e inalterato.
La sfida? Resta fedele a questo Essere. Onoralo. Esprimilo. Vivi da quel luogo di autenticità. E quando la vita ti spinge e tira, quando le tempeste interne della confusione e del dubbio imperversano, ricorda di tornare sempre all’ancora del tuo Essere.
Nel cuore di ogni anima c’è un desiderio di conoscere e di essere conosciuto nella sua vera essenza. La domanda è: sei pronto ad abbracciare il magnifico mistero dell’Essere che sei?
SPIRITO: lo Spirito: Il Ponte tra l’Essere e l’Anima
Tra il battito sottile del cuore dell’universo e il profondo respiro dell’esistenza, esiste una forza vibrante: lo Spirito. Non è solo un concetto; è l’energia viva che fa da ponte tra l’essenza più profonda dell’Essere e l’intricato mosaico dell’Anima.
Immagina l’Essere come la sorgente infinita di tutto ciò che sei, l’essenza pura e incontaminata. L’Anima, invece, è il tuo viaggio, la somma delle tue esperienze, desideri, sogni e lezioni apprese. Ma come interagiscono questi due mondi apparentemente distinti? Ecco dove entra in gioco lo Spirito.
Lo Spirito è il fluire dell’energia, il messaggero che trasporta saggezza, intuizioni e consapevolezze dall’Essere all’Anima e viceversa. È la voce interiore che ti chiama quando ti sei perso, il faro che ti guida attraverso le tempeste della vita, la melodia che ti culla nei momenti di silenzio.
Quando ci connettiamo con lo Spirito, siamo in grado di navigare nella vita con maggiore intenzionalità e profondità. Ci aiuta a vedere al di là dell’ordinario, a sentire la magia nascosta in ogni momento, a toccare l’infinito nel finito.
Ma lo Spirito non è solo un ponte; è un invito. Un invito a vivere pienamente, ad abbracciare il mistero dell’esistenza, a danzare con la divinità che risiede in ogni fibra del nostro essere.
E così, mentre percorri il sentiero della vita, ricorda: ogni risata, ogni lacrima, ogni gioia e dolore sono amplificati, compresi e elevati dallo Spirito. Ascolta il suo sussurro, permettigli di guidarti e troverai l’armonia perfetta tra l’Essere e l’Anima.
Il viaggio dell’esistenza è profondo e misterioso, ma con lo Spirito come tuo compagno, ogni passo diventa una danza divina.
ANIMA: Il Grande Archivio della Nostra Esistenza
Dietro il velo della nostra coscienza quotidiana, custodita come un tesoro prezioso, c’è l’Anima. Non semplicemente una parola poetica o un concetto astratto, l’Anima è il sancta sanctorum dell’essere umano, l’archivio che raccoglie ogni singolo momento del nostro viaggio terreno.
Immagina un luogo sacro, un biblioteca celestiale dove ogni libro racconta una storia, un’emozione, un pensiero. Queste storie sono scritte non con inchiostro, ma con le energie sottili delle nostre esperienze. Ogni risata condivisa, ogni lacrima versata, ogni sfida superata, ogni atto d’amore, tutto è registrato con amore e precisione nell’Anima.
Ma l’Anima non è solo un luogo di conservazione; è anche una fonte di saggezza e intuizione. Ha il potere di mostrare le lezioni che abbiamo imparato, di rivelare i pattern che dobbiamo ancora spezzare, e di guidarci verso il nostro vero scopo. È come una bussola interiore, che ci orienta nel vasto oceano della vita.
Eppure, in mezzo al trambusto della vita moderna, spesso dimentichiamo di connetterci con questa profonda sorgente di conoscenza. Siamo così presi dalle pressioni esterne, dai desideri effimeri e dalle distrazioni che perdiamo il contatto con la saggezza dell’Anima.
Ma, come un amico fedele, l’Anima attende pazientemente.
Aspetta il momento in cui, desiderosi di profondità e autenticità, ci fermiamo per ascoltare. E quando lo facciamo, scopriamo un mondo di verità, amore e bellezza che risiede in noi.
L’Anima è un richiamo all’autenticità, un invito a vivere con consapevolezza e cuore aperto. È il custode delle nostre storie, il testimone silenzioso della nostra crescita e la chiave per scoprire il nostro vero sé.
Così, mentre ti avventuri nel teatro della vita, prenditi un momento per sintonizzarti con l’Anima. Ascolta le sue melodie, immergiti nelle sue profonde acque, e permetti che ti mostri la grandezza e la maestosità del tuo viaggio umano.
CONDIZIONAMENTI E TRAUMI: barriere ed Insegnanti Nella Danza della Vita
Nei meandri più reconditi della nostra psiche, al di là delle superfici lucenti delle nostre facciate quotidiane, esistono barriere invisibili: i condizionamenti e i traumi. Come spettri silenti, modellano le nostre azioni, influenzano le nostre decisioni e spesso offuscano la luce della nostra essenza autentica.
Immagina queste barriere come mura spesse e resistenti, costruite mattoni su mattoni con le esperienze dolorose, le aspettative sociali e i messaggi errati che ci sono stati trasmessi. Questi muri, mentre ci proteggono da ulteriori ferite, spesso ci imprigionano, limitando la nostra visione del mondo e di noi stessi.
Ma qui risiede il paradosso: mentre i condizionamenti e i traumi possono deviarci dalla nostra vera natura, hanno anche un potere pedagogico insuperabile. Sono come campanelli d’allarme che riecheggiano nei corridoi della nostra mente, spingendoci a svegliarci e a prendere coscienza.
Quando affrontiamo il dolore e la sofferenza derivanti da questi ostacoli interni, ci troviamo di fronte a una scelta: permettere che ci controllino, oppure usare la loro stessa presenza come trampolino di lancio verso una comprensione più profonda di noi stessi.
Queste barriere, benché dolorose, sono anche i nostri maestri più severi. Ci mostrano dove ci siamo persi, dove abbiamo bisogno di guarire e come possiamo tornare a casa, all’interno di noi stessi.
Quindi, mentre navighi nelle acque talvolta turbolente della tua vita interiore, considera questi condizionamenti e traumi non solo come nemici, ma anche come alleati. Permettigli di illuminare le ombre, di mostrarti dove devi crescere e di spingerti verso una versione più autentica e risvegliata di te stesso.
Il viaggio può essere difficile, ma con ogni muro abbattuto, ogni trauma guarito, ti avvicini sempre di più alla tua essenza, al tuo centro, alla tua luce interiore. E in quel luogo, troverai la libertà, l’amore e la pace che hai sempre cercato.
PERSONALITÀ, TEMPERAMENTO, CARATTERE E IDENTITÀ, come puoi vedere dallo schema vengono plasmati dalla società. La loro origine quindi è sempre molto dubbia e non affidabile se non previa assunzione di consapevolezza sulla loro reale natura. Non provengono dal profondo del soggetto ma da quel muro che ha diviso il soggetto da sé stesso.
Sono terreno di caccia di tutti i condizionamenti e causa della grande maggioranza dei traumi.
Credere di aver interpretato correttamente il proprio carattere, la propria personalità è una pia illusione.
Come ho già asserito più volte, siamo tutti dei costruiti!
IO-STORICO: è la parte che decide, che opera nel mondo quello che gli suggeriscono tutte quelle componenti che lo precedono. Naturalmente fino a quando il soggetto non avrà fatto pulizia, domineranno i condizionamenti ed i traumi, non certo l’Essere, lo Spirito e/o l’Anima.
RISULTATO: sarà sempre quello che altre volontà hanno deciso e non potrà mai essere allineato con la tua parte più vera.
Il processo di crescita è un “togliere” più che un “mettere”. Si mette un po’ di conoscenza e a fronte di quella poca va tolta tanta spazzatura che si reggeva da decenni proprio su illusioni e errori di valutazione e di conoscenza.
6. Alla Ricerca della Motivazione Suprema
Mentre attraversiamo la nostra esistenza, veniamo sommersi da una miriade di voci: voci esterne che ci raccontano cosa dovremmo desiderare, come dovremmo agire, e quali strumenti dovremmo utilizzare per raggiungere il “successo”. In questa cacofonia moderna, spesso ci affidiamo ai guru della formazione, sperando di trovare la chiave per una vita di pienezza.
Ma c’è una verità che pochi osano riconoscere: gli strumenti standard, quelli che “chiunque” può impiegare, sono insufficienti per coloro che aspirano a qualcosa di più grande, qualcosa di eccezionale. Se desideri veramente di più da te stesso e dalla vita, non puoi accontentarti delle formule di tutti i giorni.
La motivazione suprema, quella che scava nelle profondità della tua essenza, che oltrepassa i confini dei semplici obiettivi materiali e che risveglia un fuoco interiore inarrestabile, non è qualcosa di cui si parla nei seminari standard. Non è un concetto che trovi in un manuale o in una lezione online. È un viaggio, una ricerca incessante di autenticità, di connessione e di trascendenza.
Chi cerca una motivazione di questo calibro non è interessato alle soluzioni di facciata o alle strategie di moda. Cerca la verità, un cammino che rispecchi la grandezza delle sue aspirazioni. E per questo, ha bisogno di qualcosa che vada oltre il comune, qualcosa di straordinario.
Così, caro lettore, mentre ti avventuri in questa esplorazione dell’autentica motivazione, ricorda che sei fatto per qualcosa di grandioso. Non permettere a nessuno di ridimensionare i tuoi sogni. Non accontentarti degli strumenti di base quando il tuo spirito chiede l’eccezionale.
Ascolta la voce interiore che ti chiama verso la tua grandezza e intraprendi il cammino con audacia e determinazione.
Perché, in fondo, sei fatto per brillare.
In un prossimo post ti spiegherò come riuscirci, intanto riflettici sopra da solo.
Maurizio Fani