Tra le note di un pianoforte e un passato invadente il tortuoso cammino dell’amore vero attraverso le inevitabili fasi della psicologia nera

  1. Il sogno di Alessandro
  2. Interpretazione del sogno di Alessandro
  3. Per quale motivo le persone amano le storie d’amore?
  4. Che cosa NON è l’amore
  5. Che cos’è l’amore
  6. Conclusione

Questa è la narrazione e l’interpretazione di un sogno fatto da un mio cliente che coinvolge lui e la sua compagna. Sullo sfondo il sentimento dell’amore.

Si tratta di una storia sentimentale, una storia d’amore alla quale il mio cliente, che per l’occasione chiameremo Alessandro, tiene moltissimo.

Lui mi ha lungamente seguito negli anni e possiede una visione simbolica molto acuta. Per visione simbolica io intendo la capacità di andare oltre alle apparenze, direttamente al cuore della sostanza degli avvenimenti.

Quindi anche nei sogni.

Il sogno che ha fatto Alessandro riguarda lui e la sua partner Elisabetta. Nomi di fantasia ovviamente ma il sogno e la storia è realissima.

  1. Il sogno di Alessandro

Quella sera Alessandro è andato a letto pensando ad Elisabetta e ha sentito una forte attrazione fisica per lei. Poi si è addormentato.

Inizio del sogno

Alessandro si trovava in una auto nera con la sua partner e le due figlie di lei che improvvisamente sbanda e va fuori strada. La velocità era bassa e fuori strada ha significato andare nel campo adiacente alla carreggiata. nessun salto, nessuna botta. Niente. Soltanto la macchina prima di fermarsi ha effettuato una lunga serie di testa-coda, girando su sé stessa, fino a fermarsi.

Alessandro scende e cerca la causa dell’incidente. Vede che l’auto, una Audi nera, era legata con una grossa fune a un camion autoarticolato che stava circa cento metri indietro. Il camion era fermo. Era di colore bianco, ma era tutto sgangherato e rotto. Lamiere piegate, tutto sbilenco e messo molto male.  L’espressione più adatta è “sgarrupato”.

Da questo camion abbastanza informe usciva l’ex marito di Elisabetta, Mario. Anche lui, proprio come il suo camion, era tutto disarticolato. Le braccia e le spalle stavano in modo sbilenco, come fosse una marionetta mal condotta dal puparo. Anche lui aveva una maglietta bianca. Il camion ho detto che era un autoarticolato il cui cassone immenso non era intaccato. Solo la cabina, le ruote e le assi del camion erano disastrate, il cassone pareva intatto.

Fine del sogno

Qual è il significato del sogno?

2. Interpretazione del sogno di Alessandro

La macchina identifica il percorso di vita delle persone che sono all’interno, come si stanno comportando nei confronti della vita. Andare fuori strada è intuitivamente errato. Significa che non stai percorrendo il tuo percorso ma esiste qualcosa che ti porta “fuori strada”.

Alla guida non c’era Alessandro ma la sua compagna e dietro le sue due figlie.

Il nome dell’auto, “Audi” ha molteplici significati.

  • Logo “Audi”  simbolo della casa automobilistica tedesca, come noto a molti,  è costituito da quattro anelli incatenati; quest’unione rappresenta la fusione della quattro ‘anime’, ovvero delle quattro aziende, che si sono unite nel 1932, dando vita alla moderna Audi: Wanderer, Audi, DKW ed Horch. quattro cerchi sono in grigio metallico e questo colore è stato scelto per indicare la professionalità nel lavoro del metallo.
  • La parola Audi deriva dal latino e vuol dire: “ascolta”, traduzione del termine tedesco “horch” cognome del  fondatore della casa automobilistica  da lui stesso creata nel 1899, August Horch.

Già queste indicazioni forniscono il motivo del sogno. L’anima di Alessandro lo sta richiamando alla realtà.

Gli sta dicendo di ascoltare ciò che il sogno ha da dirgli, poiché per lui è molto importante. Le quattro anime racchiuse nel significato del simbolo Audi altro non sono che i componenti della famiglia della sua compagna. Sono incatenati uno all’altro. Addirittura l’ex marito ha una pesante corda legata all’auto e al suo camion. Si tiene a distanza, è vero, ma non cessa di fare parte di quell’unione fusionale che era quella struttura familiare.

L’Audi è di colore nero.

Il nero in questo caso indica l’inconscio, la parte sconosciuta che la persona non sa. Infatti, madre e figlie sono all’oscuro di questa catena, e non solo di questa.

Il camion ha la cabina tutta contorta come se le lamiere simmetriche fossero state piegate dallo sforzo del carico, come anche le assi del mezzo. (POI HO SCOPERTO CHE LA MADRE DI LUI ERA TUTTA PIEGATA DAI DOLORI E CAMMINAVA PROPRIO COME LUI).  Il cassone è intatto ed enorme rispetto all’abitacolo peraltro tutto deformato. Il marito che esce dal mezzo è contorto come lo stesso mezzo. Ha le braccia tutte contorte e disallineate e cammina sofferente.

Il camion è percepito come mezzo dalle grandi dimensioni, in special modo un autoarticolato che trasporta un solo enorme cassone. Il cassone però non ha segni di scalfitture né di botte. Resta intatto.

Questo vuol dire che il peso che il soggetto porta è diventato insopportabile, fino a deformare l’abitacolo e le assi. Il soggetto stesso, l’ex-marito, assume le sembianze del camion piegato.

Il camion con un solo grande cassone posteriore è segno dell’utero materno. Il problema materno in questo soggetto è immenso e lo ha bloccato. Lo ha fatto deragliare dalla sua strada ed in questo momento il soggetto è fermo. Nel suo bloccarsi, la una grossa fune che lo lega all’auto della ex moglie e delle figlie, ha fatto uscire di strada l’Audi. Quando l’Audi è uscita ha girato su sé stessa molte volte prima di fermarsi. Questo, come ho già specificato, significa andare a vuoto. Un po’ come la ruota del criceto, dove l’animaletto corre, corre ma resta sempre fermo al solito punto. Non c’è reale progressione proporzionata allo sforzo. Esiste solo lo sforzo.

Alessandro ha la conferma che se ama Elisabetta è come se amasse le due figlie e l’ex marito. La sua attuale partner non si è distaccata dalla sua famiglia ma vive sempre in questa fusione anacronistica e non funzionale. L’intera esistenza di Elisabetta è stata fondata sulla concezione del matrimonio come soluzione alla quale ci si adegua, ma non c’è stata reale volontà di legarsi. Poi sono intervenute le figlie, il lavoro, i mutui, e Elisabetta ha perso sé stessa, la sua vita interiore.

Adesso che potrebbe riconquistare ciò che ha perso, mantiene viva questa fune, questa catena con le figlie e l’ex marito. È sufficiente mantenere un pensiero quale: «In fondo è una brava persona, se può mi aiuta, ecc.», che quella fune, quel legame, resta vivo e vegeto Non permette la progressione e l’uscita da quel modello familistico.

Lei è ferma poiché non ha capito che non c’è da fare niente di esterno, ma è solo lavoro interiore.

Staccarsi esternamente non serve a niente se prima interiormente non si è proceduto a “tagliare” a recidere i legami che comunque ci hanno sacrificato.

Senza incolpare nessuno, poiché tutto questo è stato permesso e accettato, a un certo punto si chiude la porta a certe emozioni e a certi pensieri e ci si apre al nuovo, al bello, al bene.

Per tagliare occorre cambiare. Per cambiare è necessario salire nella scala dell’evoluzione, cercare di essere una versione di sé stessi migliore, correggendo, modi di dire, abitudini, pensieri e comportamenti acquisiti e non naturali.

Purtroppo facile a dirsi, ma difficile nella pratica.

Comprendere questi passaggi razionalmente è impossibile.

Si capiscono solo quando scatta un click interiore, quando qualcosa si muove e ci fa esclamare: «Ecco, adesso ho capito, ma come ho fatto a non capirlo prima?» Prima nulla può accadere. Non si tratta di un processo logico-razionale ma di una intuizione alla quale non si può davvero comandare.

Quindi, per Alessandro il desiderio di avere Elisabetta accanto, di avere dei rapporti sessuali, di stare con lei, di condividere un progetto di vita insieme nel quale ognuno svolga la sua parte da protagonista,, per il momento deve essere RIVISTO, altrimenti lui si beccherà tutta la spazzatura psichica familiare di lei, la fune del complesso materno dell’ex marito, e tutto quanto ne consegue.

Il danno oltretutto ricade anche sulle ignare figlie, che dovranno combattere tutta la vita con il problema irrisolto del padre al quale sono indissolubilmente legate.

Quella che hai letto è una storia d’amore tra due persone che in realtà si vogliono molto bene. Alessandro ama Elisabetta e sa che è ricambiato, ma il vero amore è solo evoluzione dei singoli, e quindi per accadere ha bisogno che entrambi viaggino verso alte mete di loro stessi.

Elisabetta dovrà capire questo, e senza arrabbiarsi o accusare stupidamente Alessandro, iniziare a lavorare interiormente per risanare la sua situazione psichica che al momento è severamente compromessa.

Scoprirà una infinità di modelli di comportamento che ha ereditato dalla situazione matrimoniale, molti modi di dire e di dialogare. Per fare questo sarà necessario osservarsi da fuori.

Di seguito ho creduto opportuno dire qualcosa sulle storie sentimentali e sull’amore. In particolare sui tanti luoghi comuni che affliggono questa parola così stupidamente abusata.

3. Per quale motivo le persone amano le storie d’amore?

Da tempi immemorabili, le storie d’amore hanno catturato l’immaginazione e il cuore dell’umanità. Forse perché, come ha scritto William Shakespeare, “L’amore non guarda con gli occhi, ma con l’anima”.

Ogni volta che c’immergiamo in una storia d’amore, le nostre anime si risvegliano.

Le storie d’amore sono universali.

Nessuna barriera culturale o temporale può confinare la potenza del desiderio umano di connessione e appartenenza. Che si tratti di Romeo e Giulietta che sfidano la morte per il loro amore proibito, o di Elizabeth Bennet e Mr. Darcy in “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen, che imparano a superare il giudizio per trovare l’amore vero, queste storie ci parlano perché rispecchiano la nostra profonda aspirazione a essere amati e compresi.

Gabriel García Márquez, in “L’amore ai tempi del colera”, ci mostra che l’amore può persistere per decenni, attraverso avversità e separazione, rinnovando la nostra fede nella persistenza e nella dedizione dell’amore.

Ma c’è anche un altro motivo per cui le storie d’amore ci attraggono così irresistibilmente. Ogni storia d’amore, al suo cuore, racconta una storia di trasformazione. Due individui che, attraverso il potere del loro amore reciproco, crescono, cambiano e diventano migliori. Ci ricordano che l’amore può essere una forza redentrice, una che ci solleva e ci rende più interi.

Le storie d’amore ci danno speranza.

Speranza che, nonostante le difficoltà, le incomprensioni e le perdite, esiste un sentimento che trionfa su tutto. Come ha scritto Paulo Coelho in “L’Alchimista”: «Quando si ama, si cerca sempre di diventare migliori. Quando si diventa migliori, tutto diventa migliore intorno a noi».

Così, ogni volta che leggiamo storie d’amore. celebriamo la capacità dell’amore di trasformare, guarire e illuminare le nostre vite.

Ecco perché, da secoli, non possiamo farne a meno.

A livello psicologico, l’amore e le storie d’amore rispondono a una profonda necessità umana: quella di connessione e appartenenza. Secondo Maslow e la sua “gerarchia dei bisogni”, l’amore e l’appartenenza si collocano al centro delle necessità umane, proprio dopo i bisogni fisici e di sicurezza.

Leggere o guardare storie d’amore ci offre un’occasione per sperimentare, anche se solo in modo vicario, quella connessione e appartenenza.

Nell’era moderna, con l’avvento delle narrazioni digitali, le storie d’amore si sono evolute per riflettere le nuove realtà. L’amore nell’era digitale, l’amore a distanza, le relazioni interculturali, sono solo alcune delle molteplici espressioni dell’amore che stiamo esplorando oggi.

Le storie d’amore rimarranno sempre rilevanti perché, al di là dei dettagli e delle specificità, toccano le corde fondamentali dell’esperienza umana: desiderio, connessione, perdita e trasformazione.

Ci offrono un’opportunità per riflettere, sognare e, soprattutto, per ricordarci dell’indispensabilità dell’amore.

4. Che cosa NON è l’amore


Prima è bene sgombrare il campo dai principali stereotipi che le persone generalmente nutrono nei confronti di questo sentimento.

L’interpretazione e la comprensione dell’amore variano enormemente tra culture, società e individui. Tuttavia, nell’ambito della cultura di massa occidentale e in molte altre culture globalizzate, ci sono alcuni stereotipi e concezioni prevalenti sull’amore che sono stati perpetuati attraverso film, musica, letteratura e altri mezzi di comunicazione. Non ultimo lo stesso potere che ha caricato l’amore di una serie di falsità di comodo poiché le persone non devono stare bene per principio. Una persona che sta psichicamente bene è molto meno controllabile. Quindi sono state etichettate operazioni ampiamente inique e negative come atti d’amore, mentre non si è mai badato a insegnarlo.

Ecco i 27 stereotipi più comuni riguardo all’amore:

  1. Amore a Prima Vista. La convinzione che due persone possano innamorarsi profondamente e irrevocabilmente al primo incontro, spesso senza conoscersi veramente. Questo stereotipo è frequente nei film e nei romanzi.
  2. Amore Eterno e Incondizionato. L’idea che l’amore vero durerà per sempre, indipendentemente dalle circostanze. Questo concetto è spesso associato al matrimonio e alle promesse di “fino a che morte non ci separi”.
  3. Anima Gemella. La credenza che esista una sola persona “perfetta” per ognuno di noi e che una volta trovata, tutto andrà per il meglio.
  4. Gelosia come segno di amore. L’idea che la gelosia sia una manifestazione normale e a volte addirittura sana dell’amore.
  5. Sacrificio come prova d’amore: L’idea che si debba fare enormi sacrifici o compromessi come prova d’amore, e che tali sacrifici siano sempre ammirevoli.
  6. Sofferenza e Amore. La convinzione che l’amore debba necessariamente comportare sofferenza o dolore, come se queste difficoltà validassero in qualche modo la profondità dell’amore.
  7. Completamento. L’idea che l’amore possa “completare” una persona, suggerendo che senza una relazione sentimentale, una persona è in qualche modo incompleta. Un individuo è una persona completa (o almeno dovrebbe) e non ha bisogno di qualcun altro per completarsi, avere un/a compagno/a è una scelta personale e/o una occasione congiunturale, non è un requisito indispensabile per stare bene. Un partner ha un senso se con la sua presenza sei di più che da solo.
  8. Amore come Salvezza. La convinzione che l’amore o una relazione possano “salvare” una persona dai suoi problemi o dalle sue insicurezze.
  9. Cambiare per Amore. L’idea che l’amore possa cambiare radicalmente una persona, spesso per il meglio. Ad esempio, il “cattivo ragazzo” che diventa buono grazie all’amore di una donna virtuosa. Non esiste cambiamento positivo senza crescita interiore.
  10. Il Grande Gesto. L’idea che l’amore debba essere dimostrato attraverso grandi gesti romantici, come proposte di matrimonio elaborate o sorprese spettacolari.
  11. Amore come Destino. La convinzione che certe persone siano destinate a stare insieme, nonostante le avversità.
  12. Barriere Socioeconomiche. L’idea che l’amore possa superare qualsiasi differenza di classe, status o ricchezza, spesso rappresentata dalla storia del “principe” che si innamora della “ragazza comune” o viceversa.
  13. Relazione come Soluzione. La nozione che avere una relazione o sposarsi risolverà tutti i problemi personali o esistenziali di un individuo.
  14. Rapporti Tempestosi sono Passionali. L’idea che le relazioni caratterizzate da litigi frequenti o dinamiche tumultuose siano più appassionanti o profonde di relazioni più stabili.
  15. Gioco dell’Amore. La convinzione che ci sia bisogno di “giochi” o strategie per conquistare qualcuno, come aspettare un certo numero di giorni prima di chiamare o fingere disinteresse per suscitare l’interesse dell’altra persona.
  16. Relazioni da Favola. L’aspettativa che le relazioni debbano assomigliare alle storie da favola, con un lieto fine garantito.
  17. Priorità dell’Aspetto Fisico. L’idea che l’attrazione fisica sia il fattore più importante o iniziale in una relazione, spesso a discapito di altre compatibilità.
  18. Ruoli di Genere Tradizionali. La convinzione che in una relazione ci siano determinati ruoli prestabiliti che uomini e donne dovrebbero rispettare.
  19. Amore come Possesso: La nozione che quando si ama qualcuno, si ha una sorta di “diritto” su di lui o di “possederlo”. Sei “mio” o “mia”, Mio marito, mia moglie.
  20. Amore come diritto a essere amati. Siccome io ti amo (almeno credo) tu mi devi amare.
  21. Complementarietà e asimmetria. Non è vero che solo gli interessi comuni, la simmetria degli interessi crea la coppia innamorata. Ma non è vero neanche il contrario, ossia che la coppia debba necessariamente essere complementare. Complementarietà e simmetria possono manifestarsi entrambe come modalità relazionali.
  22. Modelli idealizzati di coppia. Non fate riferimento a immagini di coppia o a coppie ideali e/o idealizzate. Vivete e incuriositevi della vostra coppia. Ogni coppia è un sistema a sé da esplorare e conoscere.
  23. Se amo una persona nessun’altra mi interesserà. La conseguenza è che se io provo attrazione per un altro significa che la relazione è finita. È naturale nel corso dell’esistenza incontrare chi attira la nostra attenzione oltre al partner. Non vuol dire che la storia precedente sia finita. Se il partner esige la totale esclusività indica una mancanza di sicurezza personale. Se una donna o un uomo se ne vanno, bisogna lasciarli andare.
  24. La coppia fusionale. I due si sentono uno. Non esiste condizione peggiore di questa. La coppia si basa su due egoismi riusciti. La coppia è una scelta che viene dopo la conoscenza di sé stessi e mai prima. Anche se avviene sempre l’incontrario.
  25. Il sesso è importante. Dipende. Se si tratta di un sesso meccanico, molto simile a una ginnastica fatta male, a un su e giù con urletto finale, è da evitare assolutamente. Stare insieme per “scopare” non è mai una buona cosa, almeno che i due soggetti siano così evoluti da limitare le reciproche interferenze a quell’aspetto. Cosa rarissima. Il sesso meccanico depriva l’energia. Dopo ci si sente sfiniti ed esausti. Molte persone scambiano questa sensazione come un rapporto sessuale appagante e appassionato. Il vero sesso è creazione, partecipazione trascendentale. Mette in campo energie potentissime e non è possibile farlo con chiunque. Ci si può ammalare e anche morire. Difficile da capire per chi colleziona eventi amorosi come trofei.
  26. Amore per paura della solitudine. Molte persone cercano un compagno/a per il timore di restare soli. In caso di malattia, di incidente o di altro ancora. Questa è una pessima convinzione. Vuol dire non essere mai nella relazione e cercare di trarre un misero vantaggio. Solitamente in questa condizione ci sono le persone che non hanno mai avuto una relazione appagante o almeno tendente all’evoluzione reciproca. Rappresenta la via principale per la sopportazione reciproca, tensione che tende solo ad aumentare nel tempo.
  27. L’amore senza crescita non esiste. In qualunque campo amare vuol dire fare crescere qualcosa o qualcuno. Amare perché siamo coppia, famiglia è un errore madornale. Amare implica la responsabilità della crescita e della scoperta reciproca.
  28. L’amore non è mancanza. Questa storia della mancanza, del vuoto che le persone percepiscono al loro interno e che cercano di colmare, deve finire.  Se hanno un vuoto sono loro stesse che l’hanno creato. Amare vuol dire vivere con un amore sorgivo interiore ininterrotto. Si ama tutto e tutti. Non è possibile farne a meno poiché tutto è uno.

È sempre utile interrogarsi e riflettere criticamente su questi stereotipi.  Spesso appaiono romantici e seducenti, ma portano ad aspettative irrealistiche e insoddisfazione nelle relazioni. Ogni relazione è unica e gli individui dovrebbero definire cosa significa l’amore per loro piuttosto che affidarsi esclusivamente a concetti stereotipati.

5. Che cos’è l’amore

Adesso, per motivi comprensibili di spazio, vediamo una serie di motivazioni che io ritengo molto valide per spiegare il fenomeno amoroso.

La prima e la più importante di tutte vede l’amore come conoscenza.

Conoscenza di che cosa?

Conoscenza di me, dell’altro, del mondo.

Questo per me è il significato principe dell’amore.

Amare implica che l’altro funge da portale di accesso a parti della mia intimità che io non ho ancora raggiunto e consapevolizzato.

Io alla fine non amo te, amo sempre me, attraverso di te.

L’altro/a fa parte di questo processo e percepisce il proprio pieno coinvolgimento. Il grande segreto di chi ama sta proprio qui, permettere all’altro di conoscere sé stesso attraverso il rapporto sentimentale. Giustamente anche l’altro pretende lo stesso favore.

Ecco perché amare è creazione.

Ognuno costruisce sé stesso grazie all’intima presenza dell’altro.

Questo è possibile farlo solo dopo che ognuno ha intrapreso un percorso di auto-conoscenza ed abbia iniziato a considerare la propria esistenza fin dall’inizio in modo assai diverso da quello che gli hanno insegnato.

Ho di seguito sintetizzato alcuni concetti che io ritengo importanti sull’amore. Sono solo degli spunti per una eventuale riflessione che ognuno potrà fare. Anche meditare su questi punti porterebbe indubbi vantaggi.

  1. Amore e comprensione di sé. Non si può veramente amare gli altri senza una profonda comprensione di sé stessi. La conoscenza di sé è la chiave per comprendere le proprie reazioni, condizionamenti, traumi, paure e desideri, e solo attraverso questa comprensione si può amare in modo autentico.
  • Amore come riconoscimento dell’altro. L’amore è un atto di profondo riconoscimento dell’altro nella sua totalità, nella sua unicità. È un movimento verso l’altro che nasce da una genuina curiosità e desiderio di comprensione.
  • Amore e autorealizzazione. L’amore è strettamente legato al concetto di autorealizzazione. Per amare veramente un altro, uno deve prima realizzare sé stesso, riconoscere le proprie potenzialità e dare un senso alla propria vita.
  • Amore come risveglio. L’amore non è solo un sentimento, ma come un vero e proprio risveglio. Attraverso l’amore, diventiamo più consapevoli di noi stessi, dell’altro e del mondo che ci circonda.
  • Amore e responsabilità. Amare, comporta una grande responsabilità. Non si tratta solo di rispondere ai propri sentimenti, ma di impegnarsi attivamente nella crescita e nel benessere dell’altro.
  • Amore oltre il sentimentalismo. Occorre stare in guardia per non cedere a una comprensione superficiale e sentimentale dell’amore. L’amore, va oltre le mere emozioni e richiede un impegno profondo, una scelta consapevole.
  • Amore come arte. L’amore, può essere paragonato all’arte. È una forma di espressione creativa che richiede dedizione, pratica e una profonda comprensione del proprio “mestiere”. Come un artista con la sua arte, chi ama deve imparare a “scolpire”, “dipingere” e “suonare” la relazione in modo che essa fiorisca e si sviluppi.
  • Amore e coscienza. L’amore veramente autentico richieda una profonda coscienza di sé e dell’altro. Questo non è un mero riconoscimento intellettuale, ma una profonda consapevolezza che emerge da un attento esame interiore e da una continua ricerca di verità.
  • Amore come integrazione. Quando amiamo, ci integriamo non solo con l’altro ma anche con le diverse parti di noi stessi. A livello collettivo, l’amore può servire come ponte tra culture, idee e visioni del mondo diverse.ù
  • Amore e onestà. È essenziale essere veritieri con se stessi e con l’altro, riconoscendo sia le bellezze che le sfide della relazione.
  • Amore e trascendenza. L’amore ha il potenziale di portarci oltre noi stessi, oltre le nostre limitate comprensioni e esperienze. Attraverso l’amore, possiamo toccare qualcosa di più grande, qualcosa di trascendente che ci collega a una realtà più vasta.
  • Amore come vocazione. Non è solo un sentimento o un’emozione, ma una missione che ci guida e ci dà uno scopo.
  • Amore e crescita. Una relazione d’amore autentica è sempre in evoluzione, spingendo entrambi i partner verso una maggiore maturità e comprensione, ininterrottamente.

  1. Conclusione

Dal sogno alle definizioni di che cosa non sia l’amore e invece di che cosa rappresenti, la strada è molto lunga.

Come hai potuto vedere nel sogno l’amore ha anche spetti energetici che qui ho solamente accennato, ma di rilevanza cruciale.

Di falso amore si può morire!

Quindi prima di amare qualcuno fai un bel respiro e chiediti se le brevissime considerazioni che hai letto in questo articolo hanno risuonato in te, se ti hanno comunicato qualcosa.

Con l’amore non si scherza!

Maurizio Fani

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