1. IL SIGNIFICATO SIMBOLICO DEL PONTE
  2. IL SIGNIFICATO ONIRICO DEL PONTE

 

1) SIGNIFICATO SIMBOLICO DEL PONTE

Il ponte, artefatto umano che unisce spazi divisi per natura, ha sempre avuto un che di sacro. In guerra, i ponti si erigono e difendono, si conquistano e s’abbattono. In pace, li si usa per viaggi e commerci. Nella Roma antica il pontefice è qualcuno che costruisce e custodisce ponti, personaggio talmente importante da assumere il ruolo di capo religioso.

Costruire un ponte nell’antichità era considerata una profanazione delle acque, cariche di valenze sacrali, e forse per questo quando i romani si accinsero a realizzare il primo ponte sul Tevere, il “Sublicio”, interamente in legno, lo affidarono al Pontifex Maximus (da cui deriva il nome del Pontefice cristiano) l’unico autorizzato alla sua manutenzione e che ogni anno placava la collera con una funzione tipicamente religiosa dove si svolgevano riti arcaici come il lancio nel Tevere di pupazzi di paglia durante la festa dei Lemuria. I costruttori di ponti erano considerati sacri poiché ispirati dagli dei.

Secondo le regole religiose romane il ponte doveva essere costruito solo in legno, senza chiodi in bronzo o ferro ma solo con cunei di legno, per poterlo smontare velocemente in caso di necessità difensive.

Dal 1000 al 1600 circa sorsero in tutta Europa moltissimi Ponti del Diavolo, tutti associati a leggende praticamente simili: un muratore o un architetto fortemente in ritardo scende a patti col diavolo che gli promette di costruirgli il ponte in una notte, purché gli venga ceduta la prima anima che lo oltrepasserà. 

Il mattino dopo l’astuto artigiano farà attraversare un animale (di solito una capra o un cane, i gatti son troppo furbi) e il maligno resterà gabbato. 

Anche qui il ponte allude a una situazione pericolosa che terminerà con la sconfitta del male come agente di divisione (il significato della parola “diavolo” deriva dal verbo greco dia-bàllein = separare, creare fratture.

Molti ponti antichi e moderni sono inoltre associati a storie sinistre: il loro ben visibile stato di luogo di passaggio permetteva di esporre come monito alla popolazione le teste dei giustiziati o di impiccarvi qualche malcapitato: è il caso di ponte Sant’Angelo a Roma o di quello di Teramo, detto in dialetto de “li impisi”. Le esecuzioni sui ponti sono andate avanti fino a tempi recenti.

La prova più difficile che Lancillotto dovette superare fu l’attraversamento di un ponte formato da una lunghissima spada per entrare nel regno di Gorre e liberare l’amata regina Ginevra dalle grinfie del perfido Méléagant. 

Il pericolo era duplice: ferirsi mortalmente con la lama e precipitare nel fiume: “d’acqua traditrice, nera e rumoreggiante, densa e scura orrida e spaventosa come un fiume dell’inferno, tanto pericolosa e profonda che chi vi fosse caduto si sarebbe sicuramente perso”.

Lo stesso tema lo si ritrova nelle tradizioni esoteriche dell’antica Cina dove il viaggio iniziatico verso la conoscenza si compiva attraversando ponti di metallo che alludevano a segrete operazioni alchemiche. 

La tradizione islamica invece narra di come per giungere al paradiso si debba effettuare lo Sirât, l’attraversamento di un ponte sottile come un capello che solo gli eletti riusciranno a superare laddove i dannati verranno precipitati all’inferno. 

I norreni erano i popoli germanici della Scandinavia centro-meridionale e Germania settentrionale, tra l’VIII e il XI secolo.

Successivamente con il termine “norreni” furono identificati i Vichinghi.

Nella mitologia scandinava esiste il “Bifrost” (o anche Bilrost) che è il ponte dell’arcobaleno, che unisce la terra alla dimora degli dei, Ásgarðr. 

 

2) SIGNIFICATO ONIRICO DEL PONTE

Questa immagine simbolicamente evoca il concetto del superamento di una prova.

Sognare un ponte vuol dire che siamo di fronte al superamento di una prova. Abbiamo cinque scelte:

1) Restare fermi all’inizio del ponte oppure neanche prenderlo in considerazione. La persona è ferma, statica. Non sta procedendo per la sua strada.

2) Iniziare a percorrere il ponte ma fermarsi a un certo punto senza procedere oppure retrocedendo. Identifica la paura, il timore di osare e di affrontare la realtà.

3) Superare il ponte, cioè raggiungere l’altro capo del ponte. Passaggio riuscito. L’individuo è riuscito a connettersi con la nuova situazione.

4) L’individuo percorre il ponte ma lo stesso crolla o apre delle voragini sul suo percorso. Segnala difficoltà, ostacoli molto pesanti che mettono a rischio l’incolumità del viaggiatore.

5) Il soggetto arriva a vedere il ponte ma è interrotto, precipitato, non utilizzabile. Segnala impotenza dell’atto progressivo. Possono sussistere problemi finanziari, affettivi o di salute molto importanti.

Il ponte è un mediatore di due situazioni. QUELLA ATTUALE E QUELLA FUTURA. Morte e rinascita. Ecco perché riuscire a passare il ponte è fondamentale.

Permette la rinascita e non si ferma solo alla morte.

Qualcosa di vecchio muore, per dare inizioo al nuovo.

Ci si evolve, si cresce.

Inoltre occorre considerare se il ponte serve ad attraversare un fiume, un abisso o altro ancora. Che cosa sta sotto il ponte può assumere un importante significato. Sta a indicare a cosa il ponte sopperisce o in che cosa ci agevola.

Altra informazione utile è capire chi sta con noi sul ponte, se ci accompagna, cioè percorre il nostro stesso cammino, oppure se ci viene incontro. Eventualmente che cosa viene detto o quali gesti ci ricordiamo del sogno.

Da tenere sempre ben presenti le emozioni che siamo in grado di ricordare mentre viviamo il sogno.

 

 

Maurizio Fani

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