1. SIMBOLOGIA DEL GATTO
  2. FALSE INTERPRETAZIONI
  3. IL VERO SIGNIFICATO

 

  1. SIMBOLOGIA DEL GATTO

Chi non ricorda Il famosissimo “Gatto Silvestro”?

Io adoro i gatti. Ne ho più di venti e ognuno ha una personalità diversa. 

Sono animali unici e impareggiabili. Rilassano, proteggono, difendono, e non la casa come molti credono, bensì la relazione che ha il loro padrone con gli altri e con l’ambiente.

Il gatto non sta, dove riposa il cane. Ha bisogno del suo spazio che corrisponde a un livello energetico ben preciso.

Quali sono le caratteristiche del gatto?

1) Sensualità e flessuosità.

2) Astuzia.

3) Pazienza.

4) Aggressività-

5) Affettuosità e coccole.

6) Indipendenza e autoreferenzialità.

7) Coraggio e determinazione.

Silenziosità.

9) Opportunismo.

10) Piacciono le comodità, il calore, il morbido.

11) Rapidità e agilità.

12) Graffia e morde.

13) Sensibilità.

14) Intuizione.

15) Antistress

16) Le fusa del micio hanno la capacità di armonizzare il corpo umano.

 

Simbolicamente il gatto ha una storia lunghissima. In Egitto Il culto di Bastet, e di conseguenza il culto dei gatti, raggiunse una diffusione tale che il gatto in Egitto era protetto dalla legge, considerato, sacro fino al punto che ucciderne uno, poteva costare la vita. La dea Bast, poi denominata Bastet, risale ai 3 000 a.C., dea della guerra, raffigurata con la testa di leonessa dedita al culto solare di Ra (il dio Sole), adorata per la sua potenza. 

Poi con il tempo, fu associata ai culti lunari e ai gatti. 

Bastet fu rappresentata come un gatto selvatico o come una leonessa; e solo dal 1000 a.C. ebbe la forma di un gatto domestico, e in epoca greca divenne anche più comune la raffigurazione come donna dalla testa di gatto.

Le dee si scissero, divennero due.

Bastet dea della fertilità, ricca di fascino, dal corpo di donna e la testa di gatto (un tempo leonessa) aveva un duplice aspetto, pacifico e terribile allo stesso tempo. Sensuale, dolce, protettiva, passionale, poteva tramutarsi in un crudele e terribile pericolo.

Poteva trasformarsi in Sekhmet, dea della guerra e della medicina, sempre con il corpo di donna ma con la testa leonina, come aveva in origine.

Gli Egizi avevano un detto: «Non si accarezza la gatta Bastet prima di aver affrontato la leonessa Sekhmet».

Questo spiega molto bene la doppia natura del gatto.

In Egitto il culto di Bastet raggiunse una diffusione tale che non ci fu casa o tempio senza un gatto. Era proibita l’esportazione dei gatti ma sembra che i Fenici li abbiano contrabbandati. O li imbarcavano sulle navi per cacciare i topi. Fatto sta che proprio in questo modo i gatti si siano diffusi in Europa. Il gatto europeo deriva direttamente da quello egizio.

Esiste anche un’altra possibile motivazione.

La dea-gatto Bastet, era spesso associata a Iside, infatti, nei templi di quest’ultima, si trovavano numerosi gatti e probabilmente la diffusione di questi felini domestici in Europa e nel Medio Oriente è data proprio dal culto di Iside che varcò i confini dell’antico Egitto.

In sostanza quasi tutti i popoli hanno dei miti di quest’antico animale, dalle origini africane. 

Ho fatto questo breve accenno simbolico per meglio far comprendere i due aspetti del femminile, spesso ignorati.

 

  1. FALSE INTERPRETAZIONI

Come il solito riporto alcune interpretazioni che comunemente s’incontrano in rete.

– SOGNARE UN GATTO: tentativo d’integrazione delle pulsioni inconsce collegate all’archetipo del femminile. Affettuoso, morbido, giocherellone ma pronto a sfoderare gli artigli e mostrare la sua aggressività. Necessità di dare più spazio alle pulsioni vitali. Archetipo del femminile.

 

– GATTO NERO possibile tradimento della tua relazione?

– GATTI APPENA NATI: desiderio di paternità o maternità.

– IL GATTO: rappresenta il femminile, la madre. 

Alcune sono assolutamente ridicole ma altre si avvicinano alla realtà di quello che un gatto può significare nel sogno.

Vediamo.

 

  1. IL VERO SIGNIFICATO

Per inciso, pur avendo come ho scritto all’inizio molti gatti da oltre venticinque anni, nella mia vita quando ho sognato un gatto, era sempre riferito a una presenza femminile non confacente. Anche se poteva sembrare valida, poi scoprivo che non era tale.

Lo stesso dicasi per tutte le decine di migliaia di persone che ho incontrato professionalmente fino ad oggi.

Esemplifica la predominanza femminile all’interno del maschio. Una predominanza che non si basa su una reale superiorità, ma su una forza psichica deviata, che la donna spesso porta con sé nella sua vita, e con la quale gestisce l’uomo.

Spesso sono i maschi sicuri di sé, i tanti Don Giovanni che si aggirano affamati di sesso e di conquiste, quelli che si vantano delle proprie prestazioni sessuali, a farne le spese.

Il gatto evidenzia sempre una sottrazione energetica da parte di una femmina. Può essere la madre, la moglie, l’amante qualsiasi altra figura di riferimento femminile (nonna, zia, cugina).

Attenzione, anche la donna non è immune dal gatto (nel sogno). Ho avuto moltissimi casi di madri e di suocere. Ma anche figlie, sorelle amiche non sono da meno. Solitamente queste persone accusano gli altri dei loro problemi, trovano sempre un capro espiatorio esterno. Si tratta sempre di una psicologia femminile frustrata che immancabilmente si trasforma in arma letale.

Mi hanno sempre fatto ridere quei maschi che pensano, di essere superiori e di imporre alla donna il loro volere.

Attenzione anche a quelle donne rassegnate, miti, timorose. In Toscana esiste una bellissima espressione: le “acque chete”. Il modo di dire deriva dal detto “l’acqua cheta rovina i ponti”. Si riferisce a una persona apparentemente tranquilla ma che in realtà è determinata a raggiungere un obiettivo. Come se una lenta corrente d’acqua corroda i sostegni di un ponte in modo lento ma continuo.

Il gatto nel sogno richiama sempre una finta femminilità e un’assenza di vitalità esistenziale. 

Quando una donna non gode del piacere di vivere la sua vita per come sente e per come desidera i problemi, sono questi.

Non c’è da scherzare. Molte persone, per motivi simili, ci rimettono la vita. Ricordati sempre che la sottrazione energetica equivale a impedire lo scorrere, il fluire della tua esistenza. A un certo punto sei connivente di quattro aspetti:

1) Consideri una persona per quello che non è.

2) Permetti a questa persona di diminuirti.

3) Non ami te stesso.

4) Vai contro il principio utilitaristico che contraddistingue la vita: compiere solo azioni che mi facciano essere di più e non di meno.

Se sognate un gatto, osservate bene quale analogia possa esistere con la vostra vita quotidiana, individuate la persona, e senza incolpare nessuno (non serve perché la responsabilità esistenziale è sempre e solo personale) e cercate di cambiare qualcosa.

Un ultima osservazione. Topi e gatti sognati insieme indicano una molteplicità di problematiche e non certo un’armonia.

Mi raccomando, FATE SOLO BEI SOGNI, se potete!

 

Maurizio Fani

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