1) SAMHAIN
2) HALLOWEEN
3) TUTTI I SANTI
4) COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
Come promesso, affronterò in maniera sintetica l’argomento che ricorre in questi giorni, cioè l’intreccio fra tradizioni, religioni, esoterismo, che vede il mese di novembre sovraesposto al concetto di morte.
Per maggiore chiarezza ho suddiviso l’esposizione in alcuni macroargomenti, legati tra loro, che spesso sono affrontati separatamente creando nella mente delle persone una sorta di confusione inutile e sterile.
A me preme che le informazioni non ricoprano solo uno spazio insignificante e temporaneo nelle persone ma contribuiscano a creare una forma critica e indipendente di pensiero, unica garanzia per una vita felice.
Non è tanto importante comprendere che cosa sia accaduto.
Chiunque è bravo a leggere e ricopiare. Quello che spesso è carente è la “lettura” dell’invisibile che ha motivato quel fatto, quell’evento.
Partiamo col primo.
1) SAMHAIN – 31 OTTOBRE
Samhain o Samonios (deriva da un termine irlandese antico, samain o samuin, o samfuin, che potrebbe significare “fine dell’estate”, mentre in gaelico (irlandese moderno) significa “Novembre”. Samhain è un’antica (antecedente al VI secolo a.C.) festa celtica pagana, che si celebra tra il 31 ottobre e il 1º novembre, spesso conosciuta anche come “Capodanno celtico”, officiata dai Druidi. I Druidi non erano solo una casta sacerdotale delle popolazioni celtiche della Gallia e della Gran Bretagna, ma ricoprivano i ruoli di giudici, consiglieri del potere, figure di riferimento dell’intera società. Custodivano la memoria storica della comunità.
Svolgevano anche funzioni profetiche, come la veggenza, le cerimonie magiche, i sacrifici umani, in cui si cimentavano anche le donne, le druide. Rappresentavano il potere del tempo. Tutto ruotava intorno a loro.
Il Samhain era stato collocato all’inizio del periodo invernale, a metà strada tra l’equinozio d’autunno e il solstizio d’inverno.
Per le civiltà mediterranee l’inizio dell’anno era posto invece durante l’equinozio di primavera. Infatti, in latino prima vere = prima stagione e il mese di aprile deriva dal verbo perire = aprire, perché mese che “apre” alla rifioritura dei campi e alla bella stagione.
In questo periodo da un punto di vista agricolo, era il momento dell’immagazzinamento del raccolto, della calma in cui la natura apparentemente entra silente e prepara la rinascita primaverile.
Questa rinascita investiva tutta la comunità, indifferentemente vivi e morti insiemi. Era usanza credere che le anime di coloro che erano scomparsi durante l’anno tornassero sulla terra nel giorno di Samhain.
Simbolicamente se uniamo il “morire” della natura col morire dei membri della comunità, osserviamo che un ordine si sostituisce a un altro.
Qualcosa muore e lascia il posto a qualcosa che nasce.
Era necessario creare una continuità col passato per rinforzare l’intera popolazione e mantenerla coesa. I defunti si trasformano in antenati, cioè in chi ha già chiuso il cerchio vita/morte e adesso possono, dall’alto della posizione raggiunta, trasmettere benevolenza e protezione a chi resta. Ecco il passaggio, aperto dai vivi, nei confronti dei morti. Tecnicamente si accendeva un gran fuoco centrale e tutti dovevano spengere ogni fuoco esistente, per poi riattizzarlo con un pezzo di legno fiammeggiante proveniente dal grande fuoco. Un gesto di luce nelle tenebre, solidarietà, di legame e di continuità tra tutti i membri.
Cibo e bevande per tutti, vivi e morti insieme.
Qui siamo in pieno clima Wicca. La Wicca in origine era una religione precristiana legata alla fecondità e alla natura. I termini “Wicca” (maschile) e “Wicce” (femminile) derivano etimologicamente dalla parola “witch” (stregone/strega in inglese). La Wicca è stregoneria, ma non quella medievale europea; non è la magia nera (uso di morti o spiriti, ricorso a demoni, realizzazione di sortilegi e fatture per provocare danni). La Wicca vuole essere la religione ancestrale naturale e magica di coloro che popolarono per primi le isole britanniche prima di essere evangelizzati dal cristianesimo.
I mesi che seguiranno saranno quelli invernali, con buio, freddo e carenze di cibo. Garantirsi il favore delle forze del cosmo era necessario per sopravvivere. E questo si poteva avere solo con il favore dei morti che stanno agli inferi (ciò che sta sotto).
Samhain è la porta tra tempo e spazio che ci consente di comunicare ogni anno con loro.
Jocelyne Bonnet, nel suo libro “La terra delle donne” (Red, 1991) scrive: «Nelle società tradizionali, la ricchezza, la vita simbolizzata dall’imperativo “Crescete e moltiplicatevi” è dovuta ai morti. Questi defunti non hanno più una funzione evidente nella società dei visibili, poiché sono la controparte non visibile della forza vitale. In tutti i luoghi in cui i serpenti sono gli avi reincarnati, essi sono rispettati, nutriti di latte, alimentati come neonati (…) questi doni, alle forze sotterranee portavano come ricompensa la germinazione. I morti, i geni tutelari, vivono nelle viscere della terra, considerata come “nostra madre universale”».
2) HALLOWEEN NOTTE DEL 31 OTTOBRE E OGNISSANTI DEL 1° NOVEMBRE
Il passaggio da Samhain a Halloween è avvenuto nell’VIII secolo, per opera dei vescovi e dei monaci del regno dei Franchi e, in particolare, per iniziativa di Alcuino di York (732-804 d.C.), monaco sassone di formazione irlandese, che era uno dei più autorevoli consiglieri di Carlo Magno.
Egli, che ben conosceva le forme di religiosità precristiana delle isole britanniche, e aveva intuito che se voleva evangelizzare quei popoli avrebbe dovuto ricalcare la festa di Samhain.
L’imperatore Ludovico il Benevolo (è stato re dei Franchi e imperatore dell’Impero carolingio dall’814 all’840), su richiesta di Papa Gregorio IV (795-844 d.C.), ispirato a sua volta da consiglieri come il vescovo di Fiesole e il missionario irlandese Donagh (conosciuto in seguito come san Donato di Fiesole), estese tale festa a tutto il regno franco.Fu circa alla metà del IX secolo dopo Cristo che la ricorrenza di Ognissanti fu ufficialmente istituzionalizzata, collocata alla data del 1° novembre e quindi estesa a tutta la Chiesa, per opera del Papa Gregorio IV. Ci vollero tuttavia ancora diversi secoli, perché la festività di Ognissanti fosse obbligatoria in tutta la Chiesa Universale, grazie a Papa Sisto IV nel 1475. Il nome Halloween è chiaramente di origine cristiana e inglese.
Deriva da hallow = santificare e evening = sera.
“All Hallow’s Evening” e tradotto significa “ Sera della festa di tutti i santi”. Non è affatto un’americanata come molti affermano ma è frutto del pensiero cristiano ed europeo.
Nasce l’usanza di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti, in modo da ingraziarsi le anime dei defunti, o di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne il cammino.
Anche il trick-or-treat, cioè del “dolcetto o scherzetto”, i bambini si travestono così da spiriti dei defunti, fanno visita alle famiglie guidati dalle lanterne zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”.
Con l’ordinamento della festività di tutti i santi abbiamo assistito a una grande operazione di sostituzione del potere lasciando inalterata la struttura più vicina alla massa, incapace di vedere oltre il proprio naso.
3) 2 NOVEMBRE COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
La commemorazione di tutti i fedeli defunti (in latino: Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum), comunemente detta “giorno dei morti”, è una ricorrenza della Chiesa latina celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla solennità di Tutti i Santi. La ricorrenza è preceduta da un tempo di preparazione e preghiera in suffragio dei defunti della durata di nove giorni: la cosiddetta novena dei morti, che incomincia il giorno 24 ottobre. Alla commemorazione dei defunti è connessa la possibilità di acquistare un’indulgenza, parziale o plenaria, secondo le indicazioni della Chiesa cattolica. La dottrina dell’indulgenza è un aspetto della fede affermata dalla Chiesa cattolica, che si riferisce alla possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato con pentimento sincero il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione.
Le indulgenze sono uno sconto della pena canonica prevista per ottenere l’assoluzione dei peccati e presero piede in cambio di denaro fino a giungere alla ribellione di Martin Lutero. Il meccanismo delle indulgenze è stato a lungo impiegato come strumento di potere e di coercizione delle masse.
L’idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino che celebrava, infatti, tutti i morti, il sabato prima della domenica di Sessagesima, all’incirca in un periodo compreso tra la fine di gennaio e il mese di febbraio.
Nella chiesa latina il rito è fatto risalire all’abate benedettino San Odilone di Cluny (961-1049 d.C.), nel 998.
Con la riforma cluniacense si stabilì che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri dell’1º novembre per celebrare i defunti, e il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stato offerto “pro requie omnium defunctorum”. Poi il rito venne esteso a tutta la Chiesa cattolica. Ufficialmente la festività, chiamata originariamente “Anniversarium Omnium Animarum”, appare per la prima volta nell’Ordo Romanus del XIV secolo. Queste feste che onorano le “anime dei defunti” come se fossero vive in un altro reame sono del tutto coerenti con la visione del mondo propria delle religioni cosiddette pagane ma contrarie secondo alcuni alle concezioni ricollegabili alla Bibbia. L’idea di una vita oltre alla morte, da sempre presente in ogni gruppo umano e di cui vi sono tracce fin da epoche preistoriche.
4) CONCLUSIONE
Questo sintetico viaggio attraverso la morte e le tradizioni collocate in questo periodo dell’anno, ci fa capire come sempre tutto è stato manipolato e artato per ottenere un consenso.
Ora come allora.
Per quanto mi sforzi non riesco a trovare niente di simbolicamente meraviglioso ed esaltante. Vedo solo un uomo solo che non sa come reagire e che diventa facile preda dei furbacchioni di turno, che si spacciano come sapienti, saggi, sacerdoti, iniziati ma che in realtà hanno il compito, più o meno dichiarato, di gestire l’immaginario delle masse per fini personali.
Maurizio Fani