1. IL VIRUS È UNA INFORMAZIONE
  2. LA SIMBOLOGIA DEI POLMONI
  3. CHE COSA FARE?


In questi momenti, considerati dai più come “emergenza”, è in corso una colpevolizzazione a livello planetario del virus “covid 19”. Ma siamo davvero sicuri che sia tutta colpa sua?



1) IL VIRUS È UNA INFORMAZIONE

Partiamo dalla dichiarazione del Dott., Oliviero, medico, specializzato in psichiatria e pneumologia, che afferma: «Noi umani possediamo 100.000 miliardi di cellule. I batteri sono molti di più: un milione di miliardi. I virus sono ancora un numero enormemente superiore: un miliardo di miliardi.

Batteri e virus, insieme a funghi e muffe si trovano tutti nel nostro DNA, nella parte più conosciuta come “spazzatura, che ammonta a circa il 97% (solo il 3% è dedito alla trasmissione genetica). I virus sono delle realtà piccolissime, al limite della vita. Molti scienziati non li considerano “esseri viventi”, poiché sprovvisti di cellula. Sono essenzialmente costituiti da proteine e acidi nucleici (DNA o RNA). I virus sono particelle subcellulari, sono cioè prive di una struttura cellulare, e sono definiti parassiti intracellulari obbligati, cioè hanno bisogno di una cellula vivente all’interno della quale replicare la propria informazione genetica. Infettano qualsiasi tipo di cellula: batteri, archea, protisti, piante, funghi e animali. I virus rappresentano un’informazione elettromagnetica, ed entra in risonanza con le informazioni che provengono dall’esterno». Proprio nell’ultima affermazione si costituisce il punto focale di questo problema.

Vediamo.

Si è notato che le persone che hanno problematiche influenzali, non appena ricevono la diagnosi di “COVID 19” peggiorano drammaticamente iniziando a sviluppare una polmonite interstiziale. L’interstiziopatia è una grave patologia dei polmoni, contraddistinta da un processo infiammatorio dell’interstizio polmonare spesso accompagnato dalla sua sostituzione con tessuto cicatriziale, che rende difficile o impossibile la respirazione. Come mai questa reazione? Siamo bombardati da messaggi terroristici di ogni sorta e da provvedimenti che ricordano occupazioni militari. Come ho già spiegato in altro post, negli ultimi quattro anni sono morte circa 65.000 persone di complicanze a seguito di un’influenza.
Sono poco più do 16.000 ogni anno, MA NESSUNO HA MAI PENSATO DI CHIAMARLA PANDEMIA. La pianificazione della comunicazione è stata fatta in modo tale da trasformare un evento comune in un caso straordinario, con tutta una serie di misure che non hanno fatto altro che incutere, se mai ce ne fosse stato bisogno, ancora più paura nella massa, colpevole di non informarsi e di non pensare con la propria testa. Le persone indossano l’inutile mascherina che lo stesso Ministero giustamente non consiglia, senza alcuna convinzione se non quella di obbedire.
Obbedire a ordini inutili, piega la volontà delle persone. Persone che fino ad oggi si sono accontentate di avere due cellulari uno dei quali l’ultimo uscito, la macchina, le ferie, i viaggi.

Certamente non si sono occupati di se stessi, della propria evoluzione e della consapevolezza che, perché esseri umani, avrebbero dovuto perseguire.

Dopo aver fatto crollare un’economia già fortemente compromessa, ci ordineranno di autoeliminarci per sconfiggere il temuto killer virale!

La paura deprime il sistema immunitario, così come la depressione, la tristezza, la noia, l’ansia e il panico. Contrariamente tutto ciò che è entusiasmo, gioia di vivere, felicità di essere, amplifica le difese del nostro organismo. Ci fanno stare isolati, da soli. Impediscono un contagio che è già avvenuto. Molti stimati medici affermano che gli italiani sono tutti portatori sani del covid 19 e di altri virus, nella misura dal 50% all’80%. Allora che senso ha questo coprifuoco che ha più le caratteristiche di un’occupazione militare? Serve a far salire il terrore nelle menti della massa.

La paura fa collegare le menti dei terrorizzati a quell’ordine specifico proprio del virus che però è stato ingegnerizzato. Non sto parlando di ingegneria genetica o molecolare, questo non lo posso sapere.
Cioè non sono in grado di dire se il virus sia trasmutato normalmente com’è anche solito fare, oppure sia stato “aiutato”.

 

Certo è che stiamo assistendo a tutta una serie di contraddizioni che pare abbiano come unico scopo non certo la salute delle persone, ma sembra che abbiano il compito di istradarle per farle cadere giù dalla rupe. Esiste un ordine ormai diffuso a livello informazionale, che pretende che le persone si ammalino, e lo sviluppo della paura è il principale veicolo utilizzato.
Una volta che la persona ha sviluppato una forma di terrore, si provoca da sola l’accesso al virus che già possiede e gli conferisce il “via libera” per la sua moltiplicazione all’interno di sé. L’effetto trigger (grilletto) lo innesca lo stesso soggetto, mancante verso se stesso e accecato da un’emozione che non sa controllare.

 

Molti, infatti, hanno una paura generica ma non sanno neanche di che cosa in particolare. Hanno paura del vicino, del parente che si avvicina, del fornitore. Hanno paura dell’altro, quando dovrebbero avere paura, e questa volta più che giustificata, di quanto abbiano tralasciato e trascurato la propria anima. Sono terrorizzati da un “esterno”, ma la vera causa è dentro di loro. Alla fine vive chi vuole vivere e muore chi vuole morire.

2) LA SIMBOLOGIA DEI POLMONI

I polmoni rappresentano simbolicamente il respiro, dal primo atto che compiamo quando nasciamo in poi noi, entriamo in contatto col mondo esterno attraverso il respiro e la parola.

Il respiro è anche manifestazione dell’anima, quindi è il modo per contattare se stessi, la propria interiorità. Il respiro simbolicamente ci mette in contatto con la nostra profondità per conoscere chi siamo. Tutto l’apparato respiratorio (naso, seni paranasali, gola, laringe, polmoni, bronchi, ecc.) rappresenta simbolicamente lo scambio tra il mondo interiore e il mondo esteriore. Si tratta d’importantissime vie di comunicazione, dove con l’aria entra la vita, l’energia, la gioia di vivere.

I polmoni sono collegati secondo la MTC (medicina tradizionale cinese) con l’emozione della tristezza. Essa può manifestarsi fisicamente in tanti modi. Attraverso l’asma, la bronchite, la pleurite, la polmonite, il raffreddore e molti altri malesseri. Ognuno di questi malanni, ha un suo perché, una sua motivazione per essere giunto in noi ma tutti, alla base, sono nati da un sentimento triste. Potrete notare come persone depresse, o malinconiche, oppure che non riescono a vivere come in realtà vorrebbero, hanno problemi all’apparato respiratorio. L’ansia causa mancanza di fiato, molto simile alla paura!

 

E questa tristezza, da molti identificata con il “mal dell’anima”, corrisponde a una profonda carenza esistenziale, alla quale non poniamo alcun freno o ostacolo.



3) CHE COSA FARE?

Mangiare bene, molta frutta e verdura fresche.
Poche proteine animali, Niente alcol, droghe, fumo.
Esercizio fisico regolare anche solo un’ora e mezza di camminata il giorno.
Assunzione d’integratori “seri” e non d’inutili e colorate capsule per allocchi.

Ma la cosa principale, la più importante in assoluto resta la cura di se stessi, la propria crescita ed evoluzione. Siamo tutti stati deviati da noi stessi attraverso la famiglia e la società e dobbiamo recuperare quella parte di vero che ci è sempre stata occultata e mai fatta vedere.
Solo allora avremo un sistema immunitario come si deve.
Solo allora non saremo più bersagli senza anima di un sistema che ci vuole dominare. D’altra parte in natura non esistono vuoti: o decidi di essere ciò che sei oppure altro da te assumerà il comando della tua vita.

E non certo per il tuo interesse.

 

È davvero imprescindibile amare se stessi, la vita, la bellezza che ogni giorno ci alziamo e possiamo ammirare il sole, la natura e lo sguardo di una persona amata e che ci ama. Dobbiamo riscoprire l’entusiasmo di MERAVIGLIARCI, DI ESSERE, di VIVERE, di GODERE di questa esperienza unica e NUMINOSA che è la nostra esistenza.



SOLO COSÌ CONTRASTEREMO EFFICACEMENTE QUELL’ORDINE PSICHICO CHE, QUESTA VOLTA A RAGIONE, FA DAVVERO TANTA MA TANTA PAURA.

 


Maurizio Fani

Share This