Oggi sono davvero pochi coloro che leggono almeno un libro il mese.
Abbiamo un analfabetismo di ritorno: il 70% degli italiani fatica comprendere un testo.
1) COM’È STATO IL 2018 DAL PUNTO DI VISTA EDITORIALE?
I dati AIE (Associazione Industria Editori) del 2018 dicono che gli italiani che hanno letto almeno un libro lo scorso anno sono 29,8 milioni su il totale di 60,59 milioni.
L’acquisto di un libro è un fatto ormai elitario.
Di questi 29,8 milioni, il 62% afferma di leggere solo su carta, mentre l’8% solo su ebook o audiolibri. Il restante 30% dichiara di non preferire un formato piuttosto che un altro: l’importante è leggere!
È interessante vedere anche il numero di lettori forti in Italia, ossia quei lettori che leggono più di un libro il mese e quindi, più di 12 libri l’anno. Sono questi lettori a trascinare concretamente il mercato librario.
Su 29,8 milioni di lettori italiani, solo 5 milioni leggono più di un libro il mese.
Tra i 4 e i 9 anni, legge il 91% dei bambini.
Per quanto riguarda i ragazzi tra i 10 e i 14 anni, la percentuale scende all’88% e tende a estinguersi man mano che l’età avanza.
Tra i 45 e i 55 anni leggono il 72% degli italiani, per terminare poi con un 23% tra i 65 e i 75 anni.
Come abbiamo visto, i dati delineano un quadro inquietante: 6 italiani su 10 non leggono nemmeno un libro l’anno.
Queste statistiche purtroppo vedono il libro di ricette della famosa attrice equivalere a testi intramontabili e di qualità incredibilmente superiore.
La lettura lavorando sul singolo si riflette su tutta la popolazione.
Non a caso, le nazioni europee più evolute e civilizzate, con una miglior qualità della vita e un’efficienza diffusa nei diversi settori, sono proprio quelle in cui la percentuale dei lettori è nettamente superiore.
La Svezia è lo Stato europeo con più lettori, il 90% della popolazione ha letto almeno un libro nell’ultimo anno.
In Danimarca la percentuale è l’82%. Rapportato a quel 27,5% dell’Italia meridionale, traspare una netta discrepanza.
Leggendo i dati europei, l’Italia è agli ultimi posti nella classifica dei lettori: soltanto Cipro, Romania, Grecia e Portogallo occupano posizioni più basse. Rientrare nel “Terzo mondo europeo” è svilente, soprattutto quando balzano all’occhio le statistiche dei lettori del Regno Unito (80%), della Germania (79%) e dei Paesi Bassi (86%).
Eppure io credo che il problema sia di non aver mai capito che cosa significhi veramente leggere.
2) LEGGERE = FINIRE IL LIBRO
Fin dai tempi della scuola ci hanno imposto dei libri “da finire” entro un determinato periodo.
La lettura da strumento di pensiero e conoscenza si è trasformata in strumento di tortura.
Io nella mia vita ho letto e leggo tuttora moltissimo.
Più o meno 20 libri il mese oltre a alcuni che rileggo diverse volte.
Lo faccio per mantenermi aggiornato?
No.
Per avere più informazioni?
No.
Lo faccio esclusivamente per il piacere di poter riflettere e cibarmi dei miei pensieri e delle mie intuizioni.
Lo scopo del libro per me è solamente una crescita interiore e non un accumulo di contenuti.
I contenuti non me li ricordo e non me ne importa gran che.
Ciò che invece voglio mantenere vivo è la capacità di collegare concetti, informazioni e intuizioni fra loro e adattarle volta per volta in maniera nuova a tutto ciò che accade nella mia vita.
Con la lettura si impara a decodificare le emozioni e i sentimenti. Acquisiamo più vocaboli per pensare meglio. Più sfumature conosciamo maggiore sarà la nostra capèacità di pensare correttamente. Il pensiero è quel dialogo che tutti abbiamo al nostro interno. Alla fine pensare vuol dire discernere il bene dal male riferiti a noi stessi. Quindi è necessario per oggettivare tutto il bello e il buono. Se non hai parole a sufficienza non riesci a pensare criticamente e devi prendere in prestito ciò che ti dà il sistema, cioè solo stereotipi.
Non leggo per far vedere quanto so.
Di questo non me ne frega assolutamente niente.
Per me la lettura è un modo per introiettare un pensiero, rielaborarlo attraverso un processo interiore che può durare pochi istanti o dei mesi e poi lasciarlo riemergere come una mia scoperta, questa volta assolutamente PERSONALE e intonsa.
Sì perché quel concetto che ho finalmente AFFERRATO sarà anche mio solo quando avrò ripercorso il VISSUTO ESPERIENZIALE, EMOZIONALE E CONOSCITIVO DI CHI LO HA FORMULATO.
Solo allora anch’io avrò appreso.
Altrimenti sarò solo un imitatore, un mimo, un manichino.
Leggere è un’attività che va staccato dal libro in sé.
Il libro è il supporto ma l’atto di leggere è ciò che mi fa crescere.
Io non leggo per ricordare, leggo per l’esperienza che mi stimola delle riflessioni. Il contenuto serve a poco.
L’atto di leggere rende grandi
3) LEGGERE PIÙ LIBRI CONTEMPORANEAMENTE
Io leggo solitamente dai 3 ai 5 libri insieme, secondo il momento e di quello che mi va. Libri anche molto diversi fra loro.
È come aprire tante finestre su mondi diversi. Lo trovo divertente e mai annoiante. Ci sono dei periodi in cui leggo solo un titolo o due, poi improvvisamente mi accanisco su altri testi. Altri periodi che leggo meno o di più.
Niente è fisso e immutabile.
Dipende da ciò che sento.
Legge re più libri in contemporanea impedisce la noia e assomiglia di più a parlare con amici o delle persone che ci possono sempre insegnare qualcosa. Più simile all’incontro.
Tieni presente che in ogni libro troverai al massimo uno o due concetti principali. Il resto è scenografia.
Ecco cogliere quei due concetti è ciò che io cerco di fare costantemente.
4) CHIARIRSI LO SCOPO DELLA LETTURA
Perché leggere?
Quando mi pongo un problema io, leggo tutto il possibile che è stato detto in merito, ieri e oggi.
Poi cerco di incontrare persone che ne sanno più di me al riguardo.
Leggo i loro testi e cerco di “sentire” cosa per me è importante di quello che loro dicono. Seguono molte domande che mi chiarificano le idee.
Insomma leggere è un’attività complessa e fondamentale della crescita esistenziale e la scusa di non trovare il tempo è banale e falsa.
L’atto di leggere DEVE ESSERE UNA ATTIVITÀ COLLEGATA ALLA REALTÀ DI CHI LEGGE.
Non serve incentivare la lettura con le parole, ma si deve contagiare gli altri con l’esempio.
Per Essere il tempo lo dobbiamo sempre trovare.
Sai quante attività inutili fai tutti i giorni?
Tantissime.
Allora comincia a crearti una sana e buona abitudine: leggi anche solo una pagina il giorno e vedrai che i risultati arriveranno prima di quanto ti aspetti.
Un giovane che legge probabilmente sarà un adulto che pensa.
Se fatichi a leggere un libro per te sarà sicuramente rilassante e confortevole restare schiavo.
Fidati!
Maurizio Fani