Sono andato al supermercato per prendere due sciocchezze e mi hanno speronato il carrello ben tre volte in 7 minuti.

    Nei negozi le persone sembrano che abbiano il fuoco di S. Antonio, non stanno ferme neanche a pagarle, si agitano, si dimenano, hanno gli occhi iniettati di sangue, fanno versi strani.

    In automobile è un carosello incessante di clacsons, accelerate e frenate continue. In autostrada si sentono tutti al Gran Premio di Imola.

    Che cosa sta succedendo?

    Le persone stanno vivendo una pressione incredibile dovuta al puntuale riemergere di tutta una serie di valori sistemici ai quali è da sempre abituata. Ma ogni anno la situazione peggiora.

    Tutti pronti a ripetere sciocche e inutili frasi augurali, delle quali non importa a nessuno ma che si “devono” dire, sai com’è, a Natale…

    L’imposizione del regalo sovrasta tutti gli animi: se non fai i regali sei davvero asociale, quasi cattivo.

    Esiste una sorta di furia omicida mascherata da bontà celestiale (volemose bene) che erode energeticamente chiunque si lasci contaminare da questa singolare ubriacatura, che va avanti fino al giorno dopo Natale, rincarando sempre di più la dose. Più ci si avvicina e maggiore è la frenesia. Poi, improvvisamente, passato, il fatidico 25 avviene il rilassamento, il crollo.

    Tutti sono stanchissimi, affaticati da questa maratona dopante che sono stati costretti a correre, indipendentemente dalla loro vera volontà. 

    D’altra parte vuoi mettere? 

    È Natale, non un giorno qualsiasi!

    Dopo il 25 quelle poche forze rimaste sono razionalizzate per le altre feste che si aggiungono, Santo Stefano, ultimo e primo dell’anno, e, fanalino di coda, la befana: “Epifania che tutte le feste porta via”.

    In questo gorgo energetico la maggioranza si lascia inghiottire dal buco nero. Il vortice è fortissimo e resistergli è possibilità di pochi, che comunque esistono e osservano, come me, la desolazione di questi comportamenti che di umano possiedono davvero poco.

    Ciò che colpisce è l’assoluta assenza di volontà propria, di autonoma decisionalità e di generazione di pensiero critico. Si comportano tutti come da copione.

    Quale copione?

    Chi l’ha scritto? 

    Perché?

    Eccoci giunti alla parte più interessante.

    Chiediamoci che cosa è il Natale.

    FENOMENO ASTRONOMICO

    In prima battuta, in questo periodo avviene un importante fenomeno astronomico: dal latino solstitium, composto da sol = Sole” e sistere = fermarsi, rappresenta il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima.

    Questo significa che i solstizi di estate e d’inverno rappresentano rispettivamente il giorno più lungo e più corto dell’anno.

    Nel corso di un anno il solstizio ricorre due volte: il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno (segnando l’inizio dell’estate boreale e dell’inverno australe) e il valore massimo di declinazione negativa in dicembre (marcando l’inizio dell’inverno boreale e dell’estate australe).

    Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all’anno precedente[4] (più precisamente 5h 48min 46s) e si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto proprio per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario. A causa di tali variazioni può capitare che i solstizi cadano il 20 o il 21 giugno oppure il 21 o il 22 dicembre.

    IL MITO DEL SOLSTIZIO

    Dalle considerazioni astronomiche espresse passiamo all’esame simbolico del solstizio d’inverno.

    Più precisamente parliamo delle Porte Solstiziali presiedute da Giano (per intenderci quelle di dicembre e di giugno). Le prime, quelle estive, si aprono verso il buio. Indicano una situazione che, una volta raggiunto il suo apice, può solo decrescere.

    Le seconde, quelle invernali, si aprono verso la luce, che da ora in avanti guadagna terreno sulle tenebre. Le giornate si allungano. 

    Le porte solstiziali sono legate al mito della “Caverna Cosmica e dell’Uovo del Mondo”, in cui si entra attraverso la “Porta degli Uomini” (solstizio estivo) per poi uscire oltrepassando la “Porta degli Dei” (solstizio invernale).

    Renè Guenon sostiene che la Caverna Cosmica deve essere concepita come luogo dell’iniziazione dell’umano e della sua trasformazione che avrà il suo fine nell’evoluzione del soggetto, nella sua crescita in nome dell’Essere.

    Giano, considerato il Dio dell’Iniziazione, è rappresentato da un mostro a due teste, bi-fronte. Presiede entrambe le porta, che apre e chiude perché lui ha le chiavi di accesso. Come noto Giano (Janus) possiede due facce, una per il passato e una per il futuro. Questo significa che gli uomini, una volta entrati nella Caverna attraverso la “Porta degli Uomini”, hanno la possibilità di rivolgersi al passato, e quindi non evolvere, oppure al futuro, cioè crescere, fino alla definitiva uscita dalla “Porta degli Dei”, quella invernale. Esiste una terza faccia di Giano che è dovuta al simultaneo girare delle due facce, quella del passato e quella del futuro, che vuole significare il concetto di eternità. Di per sé questa faccia non esiste ma è data dall’equilibrata conoscenza delle altre due. Solo pochi sono in grado di vederla.

    Secondo l’interpretazione esoterica, la “Porta degli Dei” può fungere anche da entrata per tutte quelle realtà che non hanno più la necessità di evolvere, poiché già evolute, ma che tornano per guidare gli esseri umani con i loro insegnamenti. Anche questa porta rappresenta sia un’entrata per pochi sia un’uscita per quelli sia riescono a esserne degni.

    Giano era preposto alle ianuae = porte, agli iani = passaggi e ai ponti.

    Custodiva l’entrata e l’uscita e teneva in mano gli ianitores, una chiave e un bastone, mentre le due facce controllavano i due accessi, l’inizio e la fine.

    Custode per eccellenza di ogni forma di passaggio, anche i vari nomi con cui era chiamato, Padre Procreatore, Padre Creatore, Padre del Mattino, incarna qualunque forma di passaggio evolutivo che preveda una trasformazione dell’individuo da uno stato a un altro, migliore.

    Poi la figura di Giano è stata sostituita dai due San Giovanni, il Battista a giugno, e l’Evangelista a dicembre, conosciuti anche icone “San Giovanni che piange” il Battista che implora la misericordia di Dio e il “San Giovanni che Ride”, l’Evangelista, che lo loda.

    MA QUANTI SONO?

    Siamo abituati a considerare il 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù Cristo. Certamente se mai è nato, non è stato in quella data.

    Il 25 dicembre è considerata la data di nascita di tante altre divinità.

    Horus in Egitto 3000 a.C.

    Nato dalla vergine Isis-meri, la sua nascita è annunciata da una stella proveniente da est, e tre re giunsero a salutare la sua nascita. A 12 anni fu insegnante prodigio A 30 anni viene battezzato da Anup, aveva 12 discepoli che viaggiavano con lui ed eseguiva miracoli come curare i malati, camminare sull’acqua ed era conosciuto come La Luce, Il figlio di Dio, l’agnello di Dio, il buon pastore, tradito da Typhon fu crocifisso e sepolto per tre gioni, poi resuscitò. 

    Virishna nel Medio Oriente 1200 a.C.

    Nato da madre vergine per immacolata concezione: quando nacque, il tiranno di allora fece uccidere tutti i bambini suoi coetanei; angeli e pastori presenziarono alla sua nascita in una grotta; compì miracoli come la trasformazione dell’acqua nel vino e resuscitare i morti; fu crocefisso alla fine in mezzo a due ladroni e resuscitò dopo tre giorni.

    Attis di Frigia 1200 a.C. 

    Nato dalla vergine Nana il 25 dicembre, crocifisso e morte per 3 giorni e poi resuscitato.

    Krishna, in India 900 a.C.

    Nato dalla vergine Devaki, con una stella premonitrice dall’est, compiva miracoli con i suoi discepoli e, dopo la sua morte, fu resuscitato.

    Dionysus in Grecia 500 a.C.

    Nato il 25 dicembre da una vergine, fu insegnante itinerante , compiva miracoli come tramutare l’acqua in vino. Era chiamato Re dei Re , Figlio Unigenito di Dio, L’alpha e L’omega. Dopo la sua morte fu resuscitato.

    Mithra in Persia 1200 a.C.

    Nato da una vergine il 25 dicembre, aveva 12 discepoli e compiva miracoli, e alla sua morte fu sepolto e resuscitò dopo 3 giorni. 

    Altri ancora:

    Adone in Siria;

    Alcide, Apollo, Ercole, Zeus in Grecia,

    Baar in Fenicia,

    Bacab nello Yucatan;

    Bali in Afghanistan,

    Beddru in Giappone,

    Deva Tat in Siam,

    Fohi e Tien in Cina.

    Indra in Tibet,

    Ischy nel’Isola di Formosa,

    Issione e Quirino a Roma,

    Jao in Nepal,

    Marduk, Adad in Assiria,

    Odino, Balder e Frey in Scandinavia,

    Prometeo nel Caucaso,

    Quetzalcoat e Huitzilopochtli in Messico;

    Tammuz in Mesopotamia;

    Thammuz in Siria,

    Thor in Gallia,

    Xamolxis in Tracia,

    Zoar tra i Bonzi,

    Zulis, Osiride e Iside in Egitto,

    SIMBOLISMO DELLA MORTE, DELLA RESURREZIONE, DEGLI APOSTOLI

    La famosa stella cometa che annuncia la nascita del Dio, è Sirio, quella più luminosa in assoluto. Il 24 dicembre da sempre Sirio si allinea con le tre stelle della Cintura di Orione chiamate anche “I Tre Re”.

    Questo allineamento indica esattamente dove il sole sorgerà il 25 dicembre.

    Il 22 dicembre il sole tocca il punto più basso del cielo e visivamente si ferma per tre giorni, rimane immobile, non prosegue più verso sud. Sembra morire e rimane in prossimità della Costellazione di Crux (Croce). 

    Allo scadere dei tre giorni riparte verso nord, rinasce.

    I SATURNALIA

    Nel mondo romano in quest’ultimo periodo dell’anno si celebravano i “Saturnalia”. Li introdusse l’imperatore Aureliano, nel 274 d.C., quando trasferì a Roma i sacerdoti della divinità del “Sol Invictus”, in un tempio al Quirinale, Così nacque il dies natalis Solis Invicti = giorno di nascita del Sole Invitto, mai vinto, indomito. In questo modo, il dio-sole divenne la principale divinità romana del periodo imperiale e lo stesso imperatore indossò una corona a raggi che simbolicamente rappresentava il sole, culto diffuso in tutte le regioni dell’impero.

    Anche l’imperatore Costantino, prima di abbracciare la fede cristiana con l’editto del 313 d.C., fu un cultore del Sole Invitto ma con un editto del 330 d.C. fece coincidere la nascita del Sol Invictus, con quella della nascita di Gesù Cristo.

    Poi, nel 337, papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte della Chiesa Cristiana. La religione del Sol Invictus non cessò di essere seguita fino all’editto di Tessalonica di Teodosio I del 380, in cui l’imperatore stabiliva che l’unica religione di stato era il Cristianesimo di Nicea.

    Giustiniano, con la chiusura dell’ultimo tempio in onore di Iside in Egitto nel 536 d.C., sgombrò il campo al Natale cristiano in tutto l’Impero Romano.

    In questo periodo saltavano gli schemi sociali, c’era una specie di eguaglianza, i banchetti erano frequenti e abbondanti, si facevano molti regali e il gioco d’azzardo era consentito.

    Il tutto rappresentava un momento di entropia giocosa, per rimettere tutto in perfetto ordine alla fine, anno nuovo, vita nuova.

    Molte delle nostre usanze vengono da lì, la tombola, i doni, sbarazzarsi degli oggetti vecchi, restare a tavola per ore e ore a mangiare e bere di tutto.

    CONSIDERAZIONI

    Ho volutamente descritto solo il mito più importante perché lo scopo che mi sono prefissato non è certamente nozionistico ma voglio creare una base per una visione di questo periodo natalizio positiva e funzionale per tutti.

    Come hai potuto notare i fenomeni religiosi si sono succeduti nel tempo mantenendo però inalterati miti e simboli. Questo per utilizzare ciò che già era pronto, ciò che già funzionava per la massa. Un simbolo ha un carico energetico immenso se si è protratto nel tempo per migliaia di anni, perché cambiarlo?

    Il dominio da sempre agisce in questo modo e controlla le menti incaute e ignoranti che inavvertitamente gli si concedono. Genera una struttura psichica condivisa che mette in scacco la parte vitale di ognuno, creando funesti vortici energetici sottrattivi.

    Lasciarsi coinvolgere da questa serpeggiante eccitazione equivale a fare parte di un meccanismo che non è fatto per il nostro bene e che l’unico scopo che possiede è di manipolarci mentalmente e ostacolare l’evoluzione individuale.

    Questo periodo invece è una bellissima occasione per parlare dell’Essere, quel particolare stato dove tutto esiste in potenza. Noi tutti abbiamo al nostro interno quello che ci serve per vivere una vita di felice comprensione.

    Purtroppo non lo facciamo quasi mai e ci perdiamo in mille rivoli, ci lasciamo distrarre da ciò che non vuole la nostra uscita dalla “Porta degli Dei”.

    Il Natale, la nascita e la ri-nascita non devono essere peculiari solo di un giorno l’anno bensì sempre. Ogni giorno deve essere il nostro Natale, ogni istante dobbiamo rinascere. Per rinascere però dobbiamo accettare di “morire”, quindi di cambiare di trasmutarci in qualcosa di migliore, di più bello, di più vitale. Questa trasmutazione non è solamente spirituale, ma esige concretezza, operatività materiale. Rientra nel “fare” e non nel “pensare” o “parlare”. Esige azione riuscita quotidiana con successiva verifica del suo successo o del suo fallimento.

    Attenzione costante a se stessi.

    Amore permanente a ciò che siamo e che vogliamo divenire.

    Come puoi vedere l’euforia assurda che vive la massa, dimostra che è molto lontana dalla comprensione di quale grande occasione rappresenti il Natale per accedere a delle dimensioni superiori.

    Quanti possono capirlo?

    L’importante è di non farsi trascinare in questa gigantesca sbornia, rimanere ben saldi con la nostra presenza consapevole cercando il più possibile la coerenza con il nostro Essere, nei pensieri, nelle parole, nelle azioni e soprattutto nella compagnia che deve essere per forza selezionata in base alle caratteristiche spirituali di ognuno e non certo in ossequio alle regole e alle tradizioni.

    Se poi volete andare a festeggiare, aspettate che passi questa buriana che non può fare a meno di inquinare l’ambiente e l’anima, e prendetevi una bella settimana verso metà gennaio.

    Starete certamente da Dio.

    Auguro a tutti di trascorrere un felice periodo natalizio alla ricerca di chi siete veramente.

    Se pensi che queste conoscenze siano utili, se hai capito l’assoluta originalità di questo post e se ti è piaciuto, fammelo sapere qui sotto. Per non perdere i futuri miei post per favore metti un “mi piace” a questa pagina. Grazie.

    Alla prossima.

    Maurizio Fani

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