- PUNTO-ZERO
- IO-STORICO
Prima di affrontare l’argomento “consapevolezza” è necessario porre delle basi minime sulle quali edificare una valida argomentazione.
Purtroppo queste argomentazioni non sono diffuse in modo chiaro ma spesso ammantate da una pellicola di presunta spiritualità che crea solo confusione oltre a mancare di sano impiego pratico.
L’uovo della vita racchiude in sé il grande significato creativo dell’esistenza.
Come un uovo possiede tutto il necessario per dare alla luce il pulcino, così noi abbiamo tutto ciò che ci serve per riuscire nell’esistenza per come siamo stati progettati.
Nessuno lo dice.
La consapevolezza è proprio quella particolare azione che mette in comunicazione le due parti che sono evidenziate nell’immagine, il Punto-Zero e lo Io-Storico.
Il primo rappresenta ciò che uno è nel suo intimo, mentre il secondo + la parte deputata alla realizzazione del Punto Zero.
In pratica uno dovrebbe agire per com’è, e non per come crede di essere oppure per come altri vogliono che sia.
Questa situazione raffigura l’ottimale, il massimo cui l’essere umano può aspirare: conoscere chi siamo e costruirlo nel quotidiano in maniera concreta e materiale.
Vedremo che le cose non sono così semplici ma dobbiamo procedere un passo alla volta al fine di assimilare bene i vari concetti che poi andranno collegati tra loro.
Iniziamo a vedere più da vicino le due realtà alle quali abbiamo già accennato.
Tieni presente che l’ipotesi che andrò a descrivere, oltre ch essere stata confermata da moltissimi saggi di tutti i tempi, è stata da me sempre collaudata e confermata come vera, senza eccezione alcuna, da oltre trentacinque anni di attività professionale.
1) PUNTO-ZERO
Al primo posto troviamo ciò che rappresenta l’origine della nostra esistenza.
Il Punto-Zero è il punto persona, un nucleo di vitalità intelligente originato dall’Essere attraverso l’anima che l’ha posto come suo epifenomeno proprio di quella specifica esistenza.
La sequenza è la seguente:
Una piccola parte dell’Essere denominata Anima dà l’inizio a una nuova esistenza con la struttura del Punto-Zero. Questo punto è la diretta conseguenza dell’Anima e racchiude tutto il necessario per affrontare la vita di quella particolare individuazione.
Il suo nome deriva dalla necessità di analizzare un prodotto alimentare dopo la sua produzione per verificarne il degrado nel corso del tempo. Immediatamente dopo la produzione si sottopone il prodotto a un’analisi chimica e si registrano i valori di partenza.
Poi a 15 giorni, a 30 giorni e così via si procede all’effettuazione di successivi esami, fino a quando i valori avranno raggiunto il limite d’insalubrità stabilito.
Questi esami prendono il nome di “T0” cioè “Tempo Zero”, “T15”, “T30”, e così via. Il Punto-Zero corrisponde al momento in cui due cellule formano una nuova vita a se stante, il momento del concepimento.
Il primo avvenimento che origina ogni nuova vita.
È in questo esatto momento che tutta una serie di aspetti fisici, virtù, talenti e tipo di esperienze da affrontare, vengono “donate” al soggetto che avrà il compito di conoscerle e diventarne consapevole per realizzarle nel corso della sua esistenza.
Il Punto-Zero è dotato di tutto il necessario per potersi realizzare operativamente nella vita.
Essendo specifico di quell’individuazione, ha delle sue regole, delle sue proporzioni, ha un suo modo di cogliere le cose o il mondo, o quello che è l’ambito esistenziale unico che non è possibile soddisfare con schemi e modelli diversi dalla propria originalità.
Così i termini più adatti per descriverlo sono l’identità a se stesso, ciò conferma la sua esclusività rispetto a tutti gli altri.
Inoltre racchiude al suo interno il concetto di utilitarismo funzionale e d’incremento esistenziale.
Lo potremo collocare fisicamente all’altezza del cuore e dello stomaco.
È quella parte segreta che ci informa continuamente se il nostro agire è coerente con la sua struttura. Lo fa con i messaggi “di pancia”, le intuizioni e i sogni, attraverso una “visione simbolica” che possiede i suoi codici.
Si tratta di un punto, dove io ho la possibilità di percepirmi esistente, dove ho l’evidenza di me stesso. Ho il dovere ontologico di seguire questo principio di finalità cioè la costruzione storica di me stesso.
Il Punto Zero non si esaurisce che alla fine di tutta l’esistenza con la realizzazione della potenzialità che è, in atto concreto manifesto.
Il Punto-Zero richiede fedeltà assoluta.
È inalterabile e immodificabile.
Non può e non deve essere sostituito da nient’altro che se stesso.
Se ci allontaniamo dalla sua realizzazione, soffriremo, se invece procederemo, verso di lui sperimenteremo uno stato di benessere.
Se ci allontaneremo troppo fino a rendere vana la sua esistenza, il soggetto è eliminato dalla vita poiché non più funzionale a quel progetto.
In esso sono presenti tutte le nostre virtù, talenti, inclinazioni che formano un progetto di vita unico.
Sarebbe come una piantina di una casa. In essa è riportato tutto per costruirla. Misure, quantità e qualità dei materiali, proporzioni, per giungere alla sua edificazione.
Ma il progetto non è la casa!
Per realizzarla occorre sporcarsi le mani, decidere di compiere azioni ben precise ma sempre in accordo con esso, MAI CONTRO.
2) IO-STORICO
Funzione molto importante, è la struttura di realtà, è la struttura cui è deputata la mediazione tra quelle che sono, le mie esigenze interiori, profonde, ontologiche (proprie dell’Essere) e il mondo esterno.
È quella parte che decide l’investimento energetico e intenzionale personale attraverso pensieri, decisioni, scelte e azioni, e che si relaziona col mondo.
È fondamentale perché secondo come mi pongo, avrò dei risultati diversi, cioè sono un punto esatto e assolutamente specifico della vita.
Come tale entro in relazione con tutte le altre individuazioni per come sono strutturato intimamente o per come i miei errori mi hanno soppiantato.
Se lo Io-Storico riuscisse a tradurre in operazioni funzionali quelle che sono le esigenze del Punto-Zero, avremmo la continuità dell’aspetto soddisfattivo, cioè il nostro comportamento corrisponderebbe a effettivi risultati gratificanti.
Vedremo che non è mai così.
Fra il Punto-Zero e Io-Storico si frappongono potenti condizionamenti quali:
1) Il Meccanismo Omologante con i suoi pesanti effetti.
2) Il Dominio con tutti i suoi sistemi di orientamento.
3) Altre intenzionalità che corrispondono all’intromissione d’informazioni tramite vie psichiche, provenienti da altre individuazioni.
4) Le nostre reazioni a tutto ciò che abbiamo incontrato dal momento del concepimento in poi (complessi, traumi, abitudini, vizi particolari).
Tutti e quattro questi aspetti, che vedremo in seguito, sono strutturati per occupare il posto del Punto-Zero, sostituendosi, deviando dall’originario progetto esistenziale, a favore di un’altra realtà.
In questo modo il mondo sistemico attraverso la “Legge del Barattolo” gestisce l’umana esistenza. Il motivo della presenza degli stereotipi non è dunque la facilitazione della vita dell’essere umano, bensì il suo dominio e l’annullamento della sua volontà e della sua unicità e irripetibilità.
In estrema sintesi la consapevolezza è quella capacità di cercare, conoscere e agire il Punto-Zero in tutte le sue facoltà in maniera concreta.
Fare ciò che si è.
Niente di diverso da questo.
Adesso hai chiaro che esiste uno scopo diverso per ognuno da portare a termine.
Altrettanto chiaro è che molte realtà si mettono di traverso per impedire oppure rendere più difficile il “viaggio” che ognuno, suo malgrado, intraprende.
Non deve essere visto come negativo ma come una permanente attività pedagogica senza la quale non ci muoveremmo, non saremmo spinti a migliorarci. Una specie di allenamento, di palestra della realtà.
Fortunatamente esistono gli strumenti adatti per sopperire a tutte le difficoltà cui ho accennato.
Vedremo poi.
Maurizio Fani