La lettura non è mai considerata per quello che veramente è.
Al primo gradino troviamo l’aspetto d’intrattenimento. Leggere cose che interessano è un’attività ludica e piacevole, rilassante.
Successivamente abbiamo la componente “informativa”.
Per sapere occorre informarsi e leggere è il mezzo tramite il quale acquisiamo un insieme di nozioni e informazioni.
Leggere non solo apre la mente e arricchisce il nostro bagaglio terminologico ma è fondamentale per pensare. Più sfumature possediamo maggiormente definiti, saranno i nostri pensieri e i nostri ragionamenti.
1) ALCUNI EFFETTI PSICOFISICI POSITIVI DELLA LETTURA
Lo scrittore anticonformista francese Philippe Dijan afferma: «Quando mi sento male, non vado in farmacia, ma nella mia libreria». La lettura fa benissimo alla salute psicofisica in generale.
- a) Gli psicologi David Kidd ed Emanuele Castano, affermano che leggere serve per capire meglio gli altri poiché quando leggiamo i profili psicologici dei protagonisti ci chiariscono molti aspetti che non avremmo mai immaginato.
- b) Secondo il team dell’Università di Yale che hanno condotto una ricerca per oltre dodici anni, chi legge almeno per tre ore e mezzo la settimana, campa due anni in più degli altri. Per vivere di più basta una mezzora di lettura il giorno.
- c) Becca R. Levy, professoressa di epidemiologia dell’Università di Yale ha detto: «Chi ha dichiarato di leggere almeno trenta minuti a giornata ha un significativo vantaggio in termini di mortalità rispetto a chi non legge mai». Inoltre la sedentarietà legata all’atto di leggere non danneggerebbe la salute di chi ha tale abitudine.
- d) Scienziati della “Emory University” di Atalanta (GEORGIA : USA) hanno condotto un esperimento su un gruppo di volontari che ogni sera, per nove giorni, leggeva trenta pagine del libro “Pompei” di Robert Harris, prima di andare a dormire. Gregory Berns, neuro scienziato a capo della ricerca ha detto: «Abbiamo cercato di determinare se la lettura di un romanzo potesse modificare le connessioni del cervello. I partecipanti sono stati sottoposti a delle scansioni di risonanza magnetica funzionale durante i diciannove giorni dell’esperimento, dopo aver svolto dei compiti di lettura. Dai dati rilevati si è evidenziato un aumento della connettività sia del lobo temporale sinistro, una zona del cervello associata al linguaggio, sia nel solco centrale del cervello, che separa la corteccia motoria da quella sensitiva. I partecipanti non stavano leggendo durante la scansione, quindi la maggior connettività cerebrale è un effetto della lettura della sera precedente ha detto. Possiamo definirla un’attività ombra. Le rilevazioni delle attività cerebrali sono continuate anche dopo aver concluso l’esperimento per ulteriori cinque giorni e gli effetti perduravano».
- e) Con la diagnostica a scansione del “brain imaging”, famosi neuro scienziati hanno dimostrato che per la nostra mente leggere equivale a vivere quello che stiamo leggendo. Le azioni nelle quali ci immedesimiamo nella lettura hanno una rilevanza molto simile a quelle compiute realmente. A causa dei neuroni specchio la nostra identificazione non avviene solo a livello emotivo, ma anche a livello biologico: se il personaggio nuota, ad esempio, si attivano nel nostro cervello gli stessi neuroni che si attiverebbero qualora fossimo noi a nuotare.
Ciò che osserviamo è molto simile a un’esperienza realmente vissuta.
- f) Quando impariamo qualcosa di nuovo, otteniamo una scarica di dopamina. Le scansioni cerebrali a risonanza magnetica funzionale mostrano che i centri del piacere del cervello s’illuminano. In un famoso esperimento, i ratti continuano a premere una leva per ottenere quella scarica di dopamina, scegliendola rispetto al cibo o al sesso.
- g) La lettura, attiva alcune zone dell’emisfero sinistro del cervello, con una tale naturalezza che si ripercuote nello sviluppo intellettivo. Secondo il neurologo del “Collège de France” Stanislas Dehaene, nella mente di chi legge ci sono più neuroni.
- h) Lo psicologo Raymond Mar, dell’Università di Toronto, ha dimostrato che le persone che leggono sono più empatiche. Leggere allena la memoria, combatte lo stress, mantiene più attivi, migliora la capacità di concentrazione, fa riflettere, sviluppa il potere dell’intuizione, stimola la creatività, favorisce la visione simbolica, e può addirittura essere terapeutico (la biblioterapia è molto adatta per la ricerca di se stessi, il trattamento di ansia, depressione, disturbi alimentari e altre patologie).
Leggere è un’azione di rinforzo di se stessi, corrisponde a uno spazio che ci dedichiamo per migliorarci e aiuta a restituire valore al tempo che impieghiamo, senza interferenze alcune. Chi legge ha maggiore successo, è più affascinante e lucido, sa districarsi meglio nelle situazioni difficili, collega e organizza le informazioni più coerentemente e in breve tempo.
2) LETTURA E SUCCESSO PROFESSIONALE
Alcuni ricercatori dell’Università di Oxford hanno evidenziato come le persone che leggono hanno più successo dal punto di vista professionale.
Di fatto, chi legge molto durante l’adolescenza aumenta le proprie possibilità future. Senza contare che le persone di successo leggono in maniera assidua.
Un articolo su “Business Insider” ha studiato pionieri come Elon Musk, Oprah Winfrey, Bill Gates, Warren Buffett e Mark Zuckerberg. Molti di loro hanno in comune una pratica che l’autore chiama la “regola delle cinque ore”: mettono da parte almeno un’ora il giorno (o cinque ore la settimana) per l’apprendimento deliberato. Per esempio:
Bill Gates legge cinquanta libri l’anno.
Mark Zuckerberg legge almeno un libro ogni due settimane.
Elon Musk è cresciuto leggendo due libri il giorno.
Arthur Blank, co-fondatore di Home Depot, legge due ore il giorno.
- Alla domanda sul suo segreto per il successo, Warren Buffett indicò una pila di libri e disse: «Leggi 500 pagine come quest’ogni giorno. Ecco come funziona la conoscenza. Si accumula, come l’interesse composto. Tutti voi potete farlo, ma garantisco che non molti di voi ci riusciranno».
• Steve Jobs aveva un’ossessione per i poeti inglesi, in particolare per William Blake.
Phil Knight, fondatore della Nike, venera a tal punto la sua libreria, che gli ospiti sono costretti a visitarla scalzi.
David Rubenstein, co-fondatore di “The Carlyle Group”, una private equity che gestisce oltre 150 miliardi di dollari, ha l’abitudine di leggere una dozzina di libri a settimana.
Il miliardario Mark Cuban trascorre fino a tre ore delle sue giornate a leggere libri. E quando è stato chiesto come avesse imparato a costruire razzi, Elon Musk ha risposto semplicemente: “Leggo libri”.
Secondo Thomas Corley, autore di “Rich habits: The daily success habits of wealthy individuals”, le persone con un reddito annuo superiore ai 160.000 dollari e un patrimonio netto liquido superiore ai 3 milioni di dollari leggono testi che parlano di auto-miglioramento, istruzione e successo. Le persone con un reddito annuo non superiore ai 35.000 dollari e un patrimonio netto liquido di 5.000 dollari leggono principalmente per essere intrattenute.
Lo scrittore Charles Chu ha provato per due anni a mantenere la media di Warren Buffet. Se per caso pensaste di non riuscire a trovare il tempo, considerate che per leggere 200 libri in un anno ci vogliono 417 ore.
Charles Chu ha aggiunto «Sembrano tante, ma se consideriamo che ne usiamo 608 sui social media e 1642 davanti alla tv capiamo bene che quelle ore le abbiamo».
Lo stesso Chu, che ha citato Buffett sul sito web di “Quartz”, riconosce che 500 pagine il giorno sono fuori portata per tutti tranne poche persone.
Tuttavia, la neuroscienza dimostra ciò che ognuna di queste persone indaffarate ha scoperto che ci vuole meno energia per concentrarsi intensamente che per passare da un’attività all’altra. Dopo un’ora di contemplazione o lettura approfondita, una persona diventa meno stanca e meno neuro chimicamente impoverita, quindi più in grado di affrontare le sfide mentali.
Secondo lo studio condotto dalla società britannica “IHS Technology” sulle abitudini televisive negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna, il nostro paese è quello in cui si guarda più televisione in Europa. A livello globale siamo secondi soltanto agli Stati Uniti.
Ben 4 ore e 20 minuti, questo è il tempo medio che gli Italiani hanno trascorso ogni giorno davanti alla Tv nel 2014, in aumento di 4 minuti e 42 secondo al giorno pro capite dal 2008.
3) QUANTE PAGINE SI POSSONO LEGGERE AL GIORNO?
Dipende dall’argomento naturalmente. Un testo complesso prenderà più tempo. Il fattore cruciale è che ciò che leggiamo ci interessi e permetta la concentrazione. Altre variabili sono costituite da com’è composta la pagina, dalla grandezza, dallo spazio tra riga e riga, dal tipo di carattere, dalla comprensibilità del testo, se un saggio oppure un romanzo. Sempre che non sia vittima dell’analfabetismo funzionale, in qual caso, pur sapendo leggere, non comprende il testo, una persona poco abituata alla lettura impiegherà dai due ai tre minuti per leggere una pagina e capirla.
Tradotti in pagine sarebbero dalle trenta alle 20 pagine/ora.
Personalmente leggo circa cinquecento parole al minuto per i saggi ovvero una pagina e mezzo, che in un’ora fanno novanta. Per i romanzi arrivo a 130 pagine in un’ora.
Sembrano tante ma con un buon allenamento e conoscendo le tecniche di lettura veloce è abbastanza semplice raggiungere questi risultati.
Questo mi permette di leggere più o meno 20/30 libri il mese, oltre ad articoli, post e varie. Poi su una singola frase ci posso passare anche un mese a riflettere. Anche questo fa parte del gioco.
Volevo solo evidenziare che leggere qualche libro il mese è davvero alla portata di chiunque. Sarebbe sufficiente rinunciare a una manciata di minuti passati di fronte alla televisione per arricchire noi stessi. Davvero poco per avere davvero tanto. Leggere vuol dire aspirare a essere liberi, consapevoli e attenti. È un atto di amore nei propri confronti.
Economicamente ha anche il grande pregio di costare davvero poco!
Leggere è davvero materia grezza per il pensiero, cibo per l’anima.
E se l’anima è serena, tranquilla e soddisfatta, ne beneficia soprattutto la nostra vita in tutte le sue molteplici dinamiche.
Umberto Eco diceva: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…, perché la lettura è un’immortalità all’indietro».
Maurizio Fani