1) PERCHÉ AMARSI?
2) LE STRATEGIE PER AMARSI
3) COME ACCORGERSI CHE CI STIAMO AMANDO VERAMENTE?
La vita è un processo che non ha mai fine.
È essenzialmente costituita da informazioni.
Quelle biologiche sono visibili a tutti ma non sono le uniche.
Quelle invisibili sono decisamente le più importanti, hanno qualità energetiche-evolutive e vanno meritate poiché altrimenti non si concedono alla coscienza.
La vita così intesa ha uno scopo preciso assolutamente individuale.
Ciò significa che quella vita che si esaurisce nel biologico è monca, carente, deficitaria. Sostanzialmente non è esistenza consapevole ma solamente un “durare biologico”, esattamente come quei pupazzi con le pile inserite nella schiena, che a un certo punto cessano di muoversi meccanicamente a causa dell’esaurimento dell’energia prevista.
In questo caso lo scopo non è stato raggiunto, il progetto di natura che prevede la realizzazione dell’individuo è stato disatteso.
Tutti i corpi sottili che fanno capo a quello fisico costituiscono un afflato col divino che alberga in noi per consentirci la riuscita del nostro obiettivo.
Il verbo latino da cui deriva, ”afflare”, prende le mosse dal verbo “flare” che indica un generico soffiare verso.
L’impressione è di un’azione guidata dalla volontà, da un’intenzione, che prende corpo nel significato di “infondere”, quasi si parlasse di un soffio vitale capace di animare ogni cosa: l’Essere.
L’Essere è amore, è la fonte, il collante, il propulsore, e lo scopo della vita stessa.
Adesso se questo Essere attraverso l’amore è così importante perché lega ogni aspetto, deve essere compreso e incarnato coscientemente.
Ecco spiegato perché prima di tutto è fondamentale amare se stessi e poi conoscersi e amare gli altri.
1) PERCHÉ AMARSI?
Senza amore niente è possibile conoscere.
La conoscenza non produce effetti se privata dell’amore, tutto si trasforma in arido e pericoloso nozionismo, che spesso sfocia nel fanatismo.
Ogni uomo è un fine in sé, non un mezzo per i fini altrui.
Egli deve esistere solo per amore di se stesso e mai sacrificarsi per gli altri, né sacrificare gli altri per lui. Il perseguimento del proprio progetto di natura personale e della propria felicità è il suo più alto scopo nella vita.
Amare se stessi, è prioritario, prima di conoscere se stessi.
Senza la forza dell’amore nulla potrà essere realmente conosciuto e compreso.
Socrate aveva giustamente invitato a conoscere se stessi ma Buddha era stato più preciso nel dire “ama te stesso”.
Buddha diceva: «Puoi cercare in tutto l’universo qualcuno che sia meritevole del tuo amore e del tuo affetto più di te stesso e non lo troverai in alcun luogo. Tu stesso, come chiunque altro nell’intero universo, meriti il tuo amore ed il tuo affetto».
Solitamente le persone credono che il loro benessere derivi da quanto sono amate. In realtà da niente e nessuno dipende la loro felicità, se non dall’intensità con cui riescono ad amare se stesse.
Che cosa vuol dire amare se stesso?
Comprarsi quello che ci pare, fare ciò che si vuole, andare dove vogliamo?
No. Queste sono solo briciole di un qualcosa che è assai più grande.
Un essere umano inizia ad amare se stesso quando si libera di tutto quello che non gli fa bene e che gli impedisce la progressione.
Ogni fatto, azione, persona che ci mediocrizza, ci diminuisce rispetto al nostro potenziale, deve essere abbandonato consapevolmente.
Devi dire no a tutto ciò che ti appesantisce.
Se rimani in situazioni dove non ti amano più, non ti stai amando.
Allo stesso tempo dobbiamo dirigerci verso eventi, persone, progetti, che ci amplificano e ci fanno essere di più.
Il fine è l’ottenimento di risultati congrui con la nostra interiorità.
In sostanza amarsi significa dire di sì o di no al momento giusto.
Un risultato è sempre un risultato?
In teoria sì, in pratica no.
Attenzione che il risultato non si valuta solo dai frutti che se ne trae, ma occorre tenere conto anche delle potenzialità che abbiamo o non abbiamo pienamente sfruttato. Questo è il vero risultato cui dobbiamo prestare la massima attenzione.
Se questo risultato, anche minuscolo, lo parametriamo a ciò che sarebbe potuto essere raggiunto e non è stato, ecco che avremo dinanzi ai nostri occhi il reale valore del nostro agire.
Il massimo risultato cui possiamo ambire è il raggiungimento dello stato di coscienza conosciuto come felicità.
L’amore per se stessi.
Il rispetto per se stessi.
Tu devi amarti.
Piacerti.
Soltanto allora gli altri ti ameranno, ti restituiranno ciò che sei.
A casa tua l’ospite migliore sei tu, prima di tutti gli altri.
Quelli vengono dopo.
Katherine Pancol, famosa autrice di romanzi francese, ha scritto: «La felicità è una storia tra sé e sé. Dici a te stessa ti amo e sei una ragazza straordinaria. Puoi farlo, aggiungi.
Cosa?
Quello che vuoi.
E ci riuscirò?
Naturalmente.
Non dar retta agli altri.
È così che ci si deve parlare per essere felici».
Erich Fromm (1900-1980) è stato uno psicologo, psicoanalista, filosofo francese. Lui definisce l’amore in due modi:
- a) L’amore immaturo.
- b) L’amore maturo.
L’amore immaturo segue il principio “Amo perché sono amato”, e dice: «Ti amo perché ho bisogno di te».
L’amore maturo segue il principio “Sono amato perché amo” e dice: «Ho bisogno di te perché ti amo».
Appare evidente che il secondo tipo di amore è quello che dobbiamo riversare su noi stessi.
Infatti, prima è opportuno far sorgere da dentro di noi quella forza assai particolare che è l’amore e poi altrettanto doveroso sarà cercare l’oggetto primario da amare.
Non l’incontrario.
Se ami potrai incontrare il tuo Punto Zero, che è l’epifenomeno della tua anima, e insieme danzare l’emozione eterna. Senza quest’approccio non riuscirai mai a “trovarti” veramente. Al massimo cercherai dei riferimenti esterni a te, saprai come Jung, Freud, Adler, Osho, Gurdijeff, Steiner e tanti altri, interpreteranno ciò che sei e cosa provi secondo le loro opinioni ma non saprai mai la tua verità.
Scapperai continuamente da te stesso. Il tuo non sarà un amare ma un fuggire.
Sarai sempre escluso da quell’energia che ti può rendere potente per la tua realizzazione.
Invece la tua anima, il tuo Punto Zero ha bisogno spasmodico del tuo amor proprio per collaborare, condividere con te le gioie dell’Essere, per la realizzazione della tua felicità.
L’amore che proverai è identico a quello dell’Essere.
Ciò significa che ti connetti con una forza tale che la tua vita cambia immediatamente.
Attingi alla fonte primaria e da lì tutto è possibile.
2) LE STRATEGIE PER AMARSI
In estrema sintesi attua questi sette passaggi.
1) Assumiti la responsabilità esistenziale della tua vita.
2) Smetti di fare il paragone con gli altri, non perdere tempo con gli altri.
3) Impara a dire no. Impara sempre, continuamente.
4) Amati.
5) Per conoscere chi sei usa i sogni.
6) Seguili e applica il loro messaggio.
7) Costruisciti fuori per come sei dentro.
2) COME ACCORGERSI CHE CI STIAMO AMANDO VERAMENTE?
Su questo punto ho passato decenni di studio e ricerca continua.
CHE COSA CI FA CAPIRE CHE ABBIAMO COMINCIATO A AMARCI?
Quelle poche persone delle quali sono certo, mi hanno tutte confermato un tipo di esperienza assai particolare.
Un’emozione profonda, intensa e assolutamente inspiegabile, come un pianto improvviso apparentemente immotivato, della durata di alcune ore, in cui il soggetto si sente “finalmente congiunto” alla sua parte più profonda e da questa, non si distaccherà mai più.
Sono esperienze assai particolari che pochi riescono a vivere ma se pensi che si possa raggiungere tal estasi seguendo dei corsi di guru e coach vari, scordatelo.
O lo farai da solo o non ci arriverai mai.
L’emozione è pari a un liquefarsi, uno sciogliersi, un fluire libero ovunque.
L’amore vero per te stesso è l’emozione più grande che puoi provare.
Maurizio Fani