- LE MANI
- L’INFIAMMAZIONE
- RIMEDIO PER LE MANI ARROSSATE
- CONCLUSIONE
Mi sono capitate diverse persone che lamentavano arrossamenti alle mani dei loro bambini e talvolta anche degli adulti.
Certamente i motivi eziologici possono essere molti.
Ho provato a suggerire alcune strategie a quelli con i quali sono entrato direttamente in contatto. Li ho fatti parlare, descrivere le loro emozioni, le loro paure.
Gli ho spiegato la dinamica inconscia di quel sintomo e il problema si è risolto nel giro di qualche ora.
In questo periodo di lockdown cioè di serrata della vita e, oserei affermare, anche del pensiero critico e autonomo, penso di fare cosa utile porgere il mio modesto parere in merito, nella speranza che possa essere di aiuto.
1) LE MANI
Rappresentano la MANIfestazione sensoriale più evidente.
La mano rappresenta quindi simbolicamente il passaggio dal concettuale al reale, dall’idea alla realtà, dall’invisibile al visibile.
Le due mani hanno significati diversi.
Quella principale, la destra (sinistra per i mancini) rappresenta la capacità di donare, di dare, di passare energia. La destra è quella sacerdotale, della misericordia.
La sinistra (destra per i mancini) descrive la capacità di ricevere.
Per l’ebraismo, la mano sinistra è la mano di Dio, la rappresentazione della giustizia, la destra è quella sacerdotale, della misericordia.
La mano destra è quella che fa, che esegue gli ordini, mentre la sinistra è quella che aiuta (per i mancini vale l’inverso).
Alla fine i concetti sono sempre quelli
L’espressione delle mani unite in preghiera dipinge una riunificazione energetica rivolta al proprio interno.
Le due mani prese nel loro insieme creano un circuito in perfetto equilibrio, che se è interrotto può provocare un’infiammazione.
MANI E CERVELLO
Le mani sono molto legate al cervello.
Le funzioni della mano impegnano la corteccia cerebrale per quasi un terzo.
Se consideriamo che le mani rappresentino solamente 1/10 dell’intero corpo, ci rendiamo conto dell’importanza e della complessità di questo collegamento che vede come principale protagonista la nostra mente.
Le terminazioni nervose si concentrano soprattutto nelle mani, nei piedi e nelle labbra, zone da sempre deputate al CONTATTO COL MONDO ESTERNO.
Identificano il punto di contatto tra un interno e un esterno, cioè tra il nostro intimo e quello che ci circonda.
SIMBOLOGIA DEI PROBLEMI ALLE MANI
Le mani rappresentano il potere, fare, la forza, la sicurezza, la fiducia, l’amicizia, la lealtà.
Conseguentemente ogni modifica sia dell’aspetto sia della funzione può derivare da un nostro input interiore.
Per esempio, il dolore alle mani può indicare un’insicurezza, una scarsa convinzione di riuscita, un senso d’inadeguatezza e d’impotenza.
Un intorpidimento segnala il desiderio di restare insensibili a qualcosa.
Mani fredde sono legate all’umore o alla paura.
Ecco perché avere un problema alle mani, può essere collegato con una disarmonia fra ciò che siamo interiormente e quello che invece stiamo realizzando O SIAMO COSTRETTI A FARE.
Noi possiamo forzarci per paura o pigrizia a NON FARE LE COSE CHE CI FANNO STAR BENE, ma poi le paghiamo tutte queste azioni.
2) L’INFIAMMAZIONE
L’infiammazione è un processo riparatore a un’aggressione subita.
All’accadere dell’aggressione, il cervello interviene per procedere alla riparazione del tessuto colpito.
Il cervello utilizza apposite cellule chiamate “mastociti”, che liberano una sostanza detta “istamina” capace di aumentare la circolazione sanguigna nella parte colpita.
Quest’azione provoca un aumento del rossore e della temperatura.
I capillari sovraccaricati da questo surplus di sangue liberano un surplus di liquido (linfa interstiziale) che s’infiltra nei tessuti e può creare gonfiore, dolori e prurito dovuti alla stimolazione delle terminazioni nervose locali.
L’infiammazione si accompagna nella maggior parte dei casi a un accumulo di leucociti che contribuiscono al risanamento e al ripristino dei tessuti danneggiati, e svolge quindi un ruolo di riparazione e di difesa dei tessuti in seguito a un’aggressione.
L’infiammazione è dunque la risposta a un’aggressione e mira alla riparazione del tessuto colpito e mira alla guarigione del tessuto o dell’organo interessato.
Simbolicamente identifica un avvenuto contatto con qualcosa di tossico, psichicamente sbagliato che è imposto.
3) RIMESIO PER LE MANI ARROSSATE
Utilizza del BURRO NON PASTORIZZATO, mi raccomando non pastorizzato perché ha degli enzimi che risolvono il problema.
Lo spalmi sulle mani come fosse una crema e lascialo agire.
Ripeti l’operazione più volte fino a quando non avvertirai beneficio e il rossore col gonfiore spariranno.
Il problema passerà quando avrai capito che la psiche è in grado di ammalare molto più di ogni virus o batterio.
Prima c’è sempre una intenzionalità psichica.
Batteri e virus vengono tutti di conseguenza.
4) CONCLUSIONE
Adesso proviamo a mettere insieme tutti questi elementi e a combinarli insieme.
Il concetto di contagio che il mainstream ci ha propinato intimamente è solamente un atto “magico” auto avverante, slegato da un’effettiva pericolosità ormai documentata da moltissimi medici e specialisti in tutto il mondo.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità di un paio di giorni fa, per solo “Covid 19” sono morte ben 12 persone!
Certo mi dispiace per loro ma non riesco a vedere alcuna pandemia.
In compenso avverto la volontà psichica di farla credere alla massa.
Si chiama contagio psichico ed è un fenomeno molto conosciuto in certi ambienti.
Questo lo scrivo non tanto per ribadire ciò che è stato ampiamente detto da me e da moltissimi altri ma per descrivere la mia ipotesi che, alla luce dei fatti, si è dimostrata corretta.
Le persone non ascoltano più. Hanno sempre ascoltato poco, adesso anche quei pochi neuroni quasi attivi sono agli arresti.
L’unica emozione che hanno in testa è il terrore, la paura e in fondo, una sorta sinuosa di disperazione che si fa largo nei loro pensieri.
Un bambino costretto a stare in casa per oltre un mese e finalmente portato fuori potrà solo essere entusiasta.
Se il genitore scaricherà su di lui tutta la sua frustrazione, la sua paura di contrarre un virus, di essere multato, quale potrà essere il risultato nel piccolo?
Se va bene le mani, principale punto di contatto e di gioco dei bambini ne risentiranno. Poi si passerà alle difficoltà respiratorie. Purtroppo!
La maggioranza delle persone non si rende conto quanto male fa a se e agli altri. Se li tocchi lo stereotipo della famiglia, ti saltano addosso ma poi sono liberi di compiere anche atroci scempi psichici ai danni dei tanto adorati figli.
Del resto il primo male lo fanno a loro danno.
Quante persone conosci che stanno con uomini o donne che non amano?
Che fanno un lavoro che non gli piace?
Che vivono in luoghi che non sopportano?
Pochi o quasi nessuno dicono queste cose, lo so.
Quelli che sono un attimo più attento a sé, che sanno di avere uno scopo nella vita che va ben oltre il “fare famiglia” (scuola, lavoro, carriera, società, ferie, tempo libero, pensione, nipotini, ecc), che vogliono altro nella vita per se stessi perché hanno capito che la felicità si raggiunge solamente amandosi, conoscendosi e realizzando fuori ciò che si è dentro, facciano tesoro di queste poche riflessioni.
Cerchino di disinvestire nella paura e aumentare l’interesse per se stessi e la propria crescita e vedranno che l’influenza non li colpirà.
Simbolicamente l’influenza è una situazione che ci coglie quando siamo molto stanchi sia fisicamente sia psichicamente, quando dobbiamo interrompere qualcosa a nostro danno.
Stanchi di fare cose che non ci piacciono, stanchi di vivere in una monotonia allucinante, stanchi di non poter essere mai se stessi.
Chi si ammala d’influenza è costretto a restare a letto a riposo, a non far nulla poiché spossato e di conseguenza ad avere a disposizione un periodo per riflettere su di sé.
Potrebbe chiedersi: «Quanta violenza mi sono fatto nel continuare a vivere in questo modo, contro di me, fino ad’ora?»
So già che non lo farà quasi nessuno, ma se solamente una sola persona lo dovesse fare, beh il mio sforzo sarà stato ottimamente ricompensato.
Abbi cura di te.
Maurizio Fani