1. COLORE NERO
  2. LE PRINCIPALI FASI ALCHEMICHE
  3. IL SIMBOLISMO DELLA ROSA ATTINENTE AL SOGNO
  4. CONCLUSIONE

 

 

Sogno di una donna di quaranta anni.

Persona assai particolare con grande forza psichica .
Potenzialità che non attua perché non riesce ad amare se stessa e di conseguenza, non ama la vita e gli altri. Evita l’amore vero, concede al massimo il suo corpo ma non l’anima che ancora non conosce.
Non si accorge di tutta la bellezza che la circonda.

 

IL SOGNO

Mi trovo di fronte a due rose in vaso da me coltivate: una nera e una rossa. La nera stava di fronte a me alla mia sinistra e la rossa di fronte a me alla mia destra. C’è qualcuno che mi dice che sono entrambe molto belle. Io rispondo che le amo e che le coltivo entrambe. Lui replica che è difficilissimo farlo in contemporanea. Io rispondo che posso fare solo così.

Lui mi dice di fare quello che sento.

FINE SOGNO

 

INTERPRETAZIONE

Le due rose sono in vaso. Ovvero sono nate da non molto e al contrario dei fiori recisi che indicano sempre false promesse, queste sono piante vitali, giovani, in fase di crescita, di espansione, grazie alle cure che il soggetto riversa su di loro.

La destra e la sinistra le possiamo definire come temporalità: il passato a sinistra e il futuro a destra, oppure come elementi di un unico processo che parte dalla rosa nera per giungere alla fine alla rosa rossa.
Significa che queste due situazioni (la rosa nera e la rosa rossa) sono attivate in contemporanea, senza attendere che la prima abbia esaurito la sua funzione.

Probabilmente questa impostazione è dovuta a una “forzatura” dei tempi che il soggetto ha deciso di imprimere alla propria vita.

Queste due rose riferite al soggetto possiedono anche dei frutti.
Infatti, la persona ha interessi negli oli essenziali, e l’olio essenziale di rosa è il più costoso e difficile da ottenere.



1) PROPRIETÀ E BENEFICI DELL’OLIO ESSENZIALE DI ROSA

L’olio essenziale di rosa è considerato la regina degli oli essenziali.
Sono necessari sei tonnella6te di petali per estrarre un chilo di olio essenziale. Per questa ragione costa una fortuna.
Apre e rafforza il cuore, l’olio essenziale di rosa rilassa l’anima e attiva la disposizione per tenerezza e amore, perché sviluppa la pazienza, la devozione e l’amore per se stessi. Equilibrante del sistema ormonale femminile.

Tonificante contro l’astenia sessuale. È l’olio dell’amore e dell’erotismo, perché esalta la bellezza interiore e mitiga i conflitti infondendo pace e felicità.

Già in questo primo approfondimento otteniamo notizie importanti al riguardo. Amore per se stessi e per gli altri, esaltazione della bellezza interiore, riequilibrio sistema ormonale femminile, stimolazione della sana sessualità.

Ma perché due rose, una nera e una rossa?

Qui dobbiamo entrare nell’ermetismo e nella sua pratica: l’alchimia.

Guardiamo più da vicino il colore nero.



2) IL COLORE NERO

Dalle Vergini Nere del nostro Medioevo e ancor prima dall’Iside egiziana, rappresentata spesso dal colore nero oggetto di culto e rappresentativa della figura di Cibele, la grande Madre di origini anatoliche, questo colore simbolico del vuoto, dell’infinito, del caos e della stessa morte è esso stesso l’assenza di colore pur comprendendoli tutti.

Il nero, infatti, ha la funzione di dissolvere tutti i colori, tutti gli attaccamenti alle nostre verità e di decostruire ogni paradigma “consolatorio” su cui costruiamo erroneamente le nostre convinzioni più profonde. La crisi identitaria diventa necessaria e funzionale, apre sempre le porte di un inizio, il “buio dell’anima” è necessario perché il cambiamento avvenga. Abbiamo detto che dobbiamo ricorrere all’alchimia per decodificare questo sogno.



3) LE PRINCIPALI FASI ALCHEMICHE.

 

NIGREDO, MORTE E RINASCITA

Nigredo è un termine latino che significa “colore nero” o “nerezza” ed è il passo iniziale per raggiungere l’Opus Magnum (l’Opera Massima). Conosciuto anche come Opera del Nero, la Nigredo rappresenta la degradazione, la putrefazione e l’oscurità da cui tutto ha inizio. Questo è il momento cruciale, che inizia con il far morire tutti gli ingredienti alchemici e farli diventare un’enorme massa nera pronta per essere plasmata.

Questa tappa è caratterizzata da tutti quegli aspetti che l’individuo non conosce di se stesso. Un caos primigenio dal quale può nascere ogni cosa.
Corrisponde a un’energia che era congelata negli stereotipi e nei comportamenti contro se stessi, che si libera pronta per direzionarsi in azioni a favore del soggetto. Le tenebre sono squarciate dalla scintilla divina di se stessi.

Nella Divina Commedia è il passaggio di Dante attraverso l’Inferno.

Ed è proprio questo che rappresenta questa fase alchemica: la morte di tutte le deviazioni che l’IO-STORICO ha dovuto portare avanti.

Come il seme deve morire e spaccarsi per dare vita al frutto, noi dobbiamo abbandonare ogni pensiero e comportamento non coerente col principio che ci ha posto, ovvero non in conformità col PUNTO ZERO.

I sentimenti, le emozioni e gli stati d’animo che emergono si avvicinano alla depressione, alla solitudine, ALLA PERCEZIONE CHE STIAMO DIVENTANDO MOLTO DIVERSI DAGLI ALTRI, e all’inadeguatezza.

Lati della personalità che devono morire per dar vita alla padronanza e conoscenza di sé. Tutto è riportato alle origini, dove bisogna prima distruggere gli elementi per ricomporre il tutto nel modo giusto.
Il principio alchemico “Solve et Coagula”, cioè sciogliere e ricomporre è una fase essenziale per entrare in contatto con il caos primordiale da cui tutto nasce.

La Nigredo s’identifica nell’introspezione e nell’iniziale presa di coscienza, attraverso l’auto-osservazione, presenza di sé, per cominciare a lavorare su tutte le parti di noi che dobbiamo cambiare.

 

ALBEDO, PADRONANZA DELLE EMOZIONI

Nell’Albedo Opera al Bianco, le parole principali sono: trasformazione rinascita. I problemi sono elaborati e superati, così da poter dare spazio all’iniziazione di se stessi.

La simbologia di questa fase è la Luce, in quanto elemento fondamentale della creazione. Il bianco rappresenta la purezza e la spiritualità e, in questa fase, è la nascita di una figura importante, che dopo una lunga osservazione è riuscita a liberarsi della schiavitù materiale delle pulsioni più basse.

L’Opera al Bianco si manifesta durante l’Opera al Nero. L’Alchimista si distacca gradualmente dagli schemi mentali imposti dall’esterno per arrivare a percepire l’organo di senso essenziale: il cuore. Il risultato è un incondizionato amore per la realtà. A livello macrocosmico, Albedo è associata alla Luna, al candore e alla femminilità. Il suo pianeta è Venere.

Venere è l’archetipo della bellezza e dell’amore, l’apertura verso le dimensioni più alte dello spirito. La Divina Commedia lo rappresenta con il Purgatorio.

Chi osserva se stesso s’impadronisce del controllo sui propri pensieri e sulle proprie emozioni, riuscendo a sottomettere la personalità, pronto a rinascere come “uomo nuovo”.

 

Passaggio dalla personalità all’anima. La fine dell’Opera al Bianco si raggiunge con l’identificazione completa dell’IO-STORICO con l’Anima, quindi l’apertura del cuore all’amore e il suo agire cosciente.
L’Alchimista giunge così a una percezione extrasensoriale molto sviluppata, pronto alla costruzione del nuovo se stesso attraverso la prossima fase: RUBEDO.

RUBEDO, IL NUOVO IO

Rubedo è tradotto con il termine “rossore” e considerata l’ultima fase dell’Opus Magnum. Il rosso è il colore che sta nel mezzo, tra il nero e il bianco, per questo è la fase finale. Il rosso raggruppa in sé la Nigredo e l’Albedo, ricongiungendo gli opposti e ponendo fine alla dualità delle cose. 

Se la Nigredo è il corpo e l’Albedo è l’anima, la Rubedo è lo spirito, il più elevato tra tutti. Il fine è quindi ricongiungere lo spirito alla materia dopo averla redenta. L’Io diventa uno strumento divino che lega lo spirito e il mondo, ma in modo assolutamente consapevole e voluto.

 

A livello planetario, Rubedo è associato al Sole, al fuoco e allo spirito.

È l’astro cui la Terra è destinata a ricongiungersi al termine della sua evoluzione. Il rosso è il sangue, la vita, la fertilità, attributo costante della massoneria nei gradi più elevati. Nella Divina Commedia corrisponde all’ingresso di Dante e Beatrice nel Paradiso.

Rubedo, l’Opera al Rosso, è caratterizzata dall’incontro con l’Anima attraverso la piena soddisfazione del Punto Zero, perché risultato finale del proprio percorso.

Una volta purificata ogni cosa di noi, dobbiamo coltivare quella luce che abbiamo dentro, così da non lasciarla in balia dell’oscurità. È qui che nasce il nostro nuovo Io, cioè chi ha accettato la propria identità spirituale. Diventare ciò che si è sempre stati: un’essenza divina dentro un corpo fisico.

Quando dentro di noi vivono i doveri, gli attriti della vita quotidiana e l’apparenza verso gli altri, non si può raggiungere questa evoluzione interiore.

L’alchimista, in fase Rubedo, pensa e vuole con un nuovo Io, ma non con desideri macchinosi, bensì con un’identificazione specifica del volere della propria anima. I suoi pensieri e i suoi desideri sono intuizione del mondo delle idee.

Così si diventa allievi, come bambini che devono apprendere ogni cosa.

Dopo una dissociazione psichica ecco che iniziano a fissarsi aspetti del nostro nuovo Io attraverso la ricezione d’influenze superiori. L’anima agisce, spiritualizzando il corpo fisico.



4) IL SIMBOLISMO DELLA ROSA

Dopo aver visto le fasi alchemiche, scopriamo il simbolismo della rosa attinente a questo sogno.

 

LA ROSA COME SIMBOLO DEL DESIDERIO SPIRITUALE DELLA REALIZZAZIONE DI SÉ. Ricordo comunque che non basta sognare meravigliosi simboli per essere un Realizzato: questi simboli sono soprattutto da considerare come un incoraggiamento ed esprimono il desiderio di andare più lontano.
Allo stesso modo possiamo dire che un’esperienza di risveglio, come una visione mistica, non è il Risveglio. È semplicemente un’esperienza di risveglio, un incoraggiamento sul cammino o una ripresa nell’evoluzione. Lo schiudersi della rosa con i suoi molteplici petali può tradurre questo desiderio, mostrando che nuove mete devono essere raggiunte.

 

LA ROSA COME SIMBOLO DEL “SAPER DARE” E DEL “SAPER RICEVERE”. 

Tutti noi facciamo molta fatica sia a ricevere sia a dare. La rosa ha un nucleo centrale da cui emanano i petali, come se3 ci fosse sia un assembramento intorno al punto centrale, sia un irraggiamento stellato emanante dal centro.

I fenomeni sono due: l’esteriorizzazione, dall’interno verso l’esterno, e l’interiorizzazione, dall’esterno verso il centro. Questo fluire equilibrato è condizione primaria al processo di evoluzione individuale. Abbiamo bisogno di entrambi: del “saper ricevere” e del “saper dare”.

La maggior parte degli esseri umani ha un atteggiamento difensivo; molti davanti a ciò che sembra loro sconosciuto, dicono subito no; pochi sono realmente aperti alle differenze e ad accogliere ciò che è loro donato, sia si tratti di critiche, sia di amore. Molti non sopportano neanche essere amati. Incredibile ma vero. Si prova del piacere nel saper dare, questo non è calcolo né scambio di buone maniere, ancora meno sacrificio. Il saper donare è una forma d’amore.

A donare si prova un piacere molto superiore rispetto a chi riceve.

Entrambe le funzioni del dare e del ricevere sono alimentate dal piacere.

 

LA ROSA COME SIMBOLO DELL’APERTURA DEL CUORE. Rievoca l’immagine del cuore di chi ha iniziato a percorrere il proprio percorso come bocciolo di rosa che non chiede altro se non di aprirsi e manifestarsi per com’è nel suo intimo. Questo essenziale passa verosimilmente attraverso la via del cuore e della rigenerazione dell’Essere interiore. Il cuore può essere considerato come il simbolo centrale di questa via poiché indica quanto sia importante per l’uomo saper amare a tutti i livelli del suo essere. Saper amare, apre molte porte e in uno dei libri segreti di gnostica dell’Egitto si leggeva questa espressione significativa: “Voi, i Figli del Sapere del Cuore”. 

Più riusciamo ad amare, più questa virtù si affina e più possiamo amare e aiutare naturalmente e senza sforzo di volontà personale, poiché aiutare con uno sforzo di volontà personale, risente ancora in qualche misura del concetto di potere. Questa via, essendo carica d’amore, va molto oltre il semplice cammino intellettuale e nozionistico. È amore chi si fa esperienza concreta di vita.

L’apertura del cuore può dare un senso alla vita quotidiana, e il cuore, purificato nel senso alchemico del termine, diviene capace di vedere eventi e persone per come sono realmente, fa accorgere del bell0o che esiste intorno e che prima non riuscivamo a vedere.

LA SIMBOLOGIA DELLA ROSA NERA. 

In alchimia il simbolo della rosa nera è la Matrice Nera, la Prima Materia.
È da notare che tutti e tre i termini derivano dal latino mater = attivate, portate da uno stato virtuale a uno reale, dallo spirito intelligente di un unico principio.


5) CONCLUSIONE

Adesso riprendiamo la parte finale del sogno in cui una persona non identificata ti fa delle osservazioni.

Di fronte ho qualcuno che mi dice che sono entrambe molto belle.

Io rispondo che le amo e che le coltivo entrambe.

Lui replica che è difficilissimo farlo in contemporanea.

Io rispondo che posso fare solo così.

Lui mi dice di fare quello che sento.

 

Proviamo a tirare le somme di tutto quello che abbiamo osservato.

È chiaro che manca la parte centrale del processo, la rosa bianca che corrisponde alla ALBEDO. 

 

Riassumiamo i tratti salienti dell’Albedo: TRASFORMAZIONE e
RINASCITA.

L’Alchimista si distacca gradualmente dagli schemi mentali imposti dall’esterno per arrivare a percepire l’organo di senso essenziale: il cuore. Il risultato è un incondizionato amore per la realtà.

A livello macrocosmico, Albedo è associata alla Luna, al candore e alla femminilità. Il suo pianeta è Venere. Venere è l’archetipo della bellezza e dell’amore, l’apertura verso le dimensioni più alte dello spirito. Colui che osserva se stesso controlla i propri pensieri e le proprie emozioni, riuscendo a sottomettere la personalità, pronto a rinascere come “uomo nuovo”. 

Come puoi osservare ciò che manca a questa donna corrisponde a tutto ciò che ho riportato sopra. Ciò che non sta facendo e deve invece fare è:

AMARE SE STESSA


SVILUPPARE LA CAPACITÀ DI AMARE


INCONTRARE LA SUA FEMMINILITÀ


CAMBIARE SCHEMI MENTALI


Non può esserci alcuna evoluzione senza seguire l’iter logico delle cose.

Il sogno evidenzia l’incongruenza della cocciuta posiziona assunta nei confronti della vita.

Il processo è monco, è incompleto, e così fatto non può portare a nulla.

Non esistono scorciatoie.

 

La qualità e densità del sogno indica l’importanza che questa donna deve a se stessa. Sono poche le persone che possono permettersi il lusso di fare sogni simili. Non vanno sprecati nella maniera più assoluta.

Qualcuno può pensare che ho trattato questo sogno in maniera troppo “esoterica”. 

Replico con due osservazioni:

1) Nel 1889, Edouard Schuré, autore del libro “I grandi Iniziati”, così scriveva nel capitolo su Pitagora: «Questa sarà, secondo noi, la via del futuro, rendere alle facoltà trascendenti dell’anima umana la loro dignità e la loro funzione sociale riorganizzandole con l’aiuto della scienza e su basi universali aperte a tutte le verità. Allora la scienza rigenerata arriverà, ad occhi aperti, a quelle sfere in cui la filosofia speculativa erra con occhi bendati e a tentoni. Sì, la scienza diverrà chiaroveggente e redentrice a misura che aumenteranno in essa la coscienza e l’amore dell’umanità». (La scienza con coscienza e non più la scienza senza coscienza).

 

2) La scrittrice Cherry Gilchrist, scrittrice inglese, ha nel suo carnet molte pubblicazioni, di alchimia, mitologia e storia della società Nel suo testo dal titolo “Alchimia – una scienza segreta” (Xenia, 1993) recita: «Come facevano gli alchimisti ad acquisire le loro nozioni? C’erano maestri, manoscritti e in seguito libri a stampa da cui poter trarre degli insegnamenti. I resoconti delle scoperte alchemiche però narrano assai di frequente che la chiave d’accesso al mistero veniva in genere fornita attraverso una visione personale.

Si enfatizzava anche che questa illuminazione potesse andare solo a coloro che erano animati da retta intenzione, che erano tenaci e ben predisposti ad accogliere il segreto sapere.

Ogni individuo ha la possibilità di mettersi in contatto con un sapere più alto, con una coscienza più elevata. Durante il sogno l’uomo riceve le informazioni in merito al ruolo giocato dagli elementi della natura nella creazione del mondo nuovo. Sembra che gli alchimisti avessero le loro visioni durante i sogni, sapevano che quello che vedevano e di cui facevano esperienza, proveniva da una fonte molto più alta della loro immaginazione e per questo ringraziavano il divino».

 

 

I sogni sono veramente una comunicazione spirituale potente e allo stesso tempo pratica, concreta, da impiegare nel quotidiano. Come per l’Alchimia anche per i sogni è necessario conoscere il processo, i simboli e i codici interpretativi più profondi e veri.



Maurizio Fani

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