Sogno di una donna di 50 anni con problemi oncologici in zone erogene.

INIZIO SOGNO

SOGNO 1.

Sogno di essere, insieme con altre persone non ben identificabili e vi è anche un doberman. La testa del cane è all’altezza della mia, che sono sdraiata nel letto, come nella realtà. A un certo punto il cane abbaia con violenza al punto tale che mi spavento molto e mi sveglio spaventata. Nella realtà, io non ho paura dei cani anzi mi piacciono molto ma non ho tanta simpatia per i doberman. 

Sogno 2. 

Sogno di avere un godimento erotico cosa che non ho mai avuto, nonostante i numerosi amanti della mia vita. Forse c’è qualcuno con me, ma è marginale. Il sogno si concentra in questo godimento notturno. 

Ripeto, a me sconosciuto nella realtà. 

Sogno 3. Sto sostenendo un esame presso la “Open University”. Sono lì davanti al foglio incapace di scrivere e in preda al panico più profondo. Mi sento in colpa per non aver studiato abbastanza, non ricordo assolutamente nulla e sono disperata. Una delle mie compagne d’esame, dolce gentile, materna e generosa – mentre si alza per consegnare – mi passa i suoi appunti. Questi appunti sono scritti su fogli di recupero, cioè fogli A4 tagliati a metà e uniti con una graffetta e su ciascuna facciata sono dattiloscritti. Io lì per lì, sono contenta e apprezzo emotivamente il gesto, calmandomi un po’. 

Tuttavia, subito dopo, ecco che la disperazione e il panico ricominciano.

Sono preoccupata perche le risposte ricevute si riferiscono solo alle prime domande. Nella mia confusione mentale, non riesco neanche a trovare le risposte negli appunti ricevuti e sono disperata anche perche non so rispondere alle ultime risposte. 

Mentre sono in quello stato di confusione totale, giro e rigiro i fogli, con il viso stravolto e in uno stato indicibile, passa un’altra compagna d’esame che sta consegnando. Dice, con aria sprezzante e altezzosa: «E tu avresti avuto una carriera da docente».

FINE SOGNO

Nella realtà questa persona non ha affatto paura dei cani.

Ha frequentato anche la Open University in inglese e, ogni anno, facevamo l’esame scritto per passare all’anno successivo, presso un albergo, chiusi in una stanza.

È incredibile come i sogni sono esatti e identificano sempre il problema con relativa soluzione.

Le tre articolazioni vanno lette ognuna come conseguenza della precedente.

All’inizio abbiamo la donna a letto e un cane aggressivo all’altezza del viso. Il letto a livell0o onirico è sempre esemplificativo di malattia o disagio. Per riposare l’Essere impiega altre simbologie come sostare ai piedi di un albero, sdraiarsi sulla riva di un fiume o del mare, distendersi sull’erba verde, ecc.

Il sogno ci regala la spiegazione del perché la persona è malata, cioè il cane.

Il cane identifica sempre un’affettività riversata su un inferiore, una figura che inizialmente protegge, ma poi, implacabilmente, morde. Spesso è il riferimento a un complesso materno che è sempre molto duro a morire.

Molti sono riluttanti a vedere nella figura del cane qualcosa di negativo. 

Mi rendo conto che per una persona non abituata alla visione simbolica sussistano delle difficoltà.

Resta che nella mitologia i cani non sono sempre stati come Argo, il cane di Ulisse, che dopo venti anni ad aspettare il suo padrone, disteso sul letame di mulo in fin di vita, lo riconosce e subito dopo muore.

Ti riporto quattro figure di cani simbolicamente sempre collegate alla morte.

ANUBI

Abbiamo Anubi, che nella religione dell’antico Egitto era un dio che dal Nuovo Regno, era raffigurato con il corpo di uomo e la testa di cane. È il protettore della sacra terra della necropoli, ha anche il compito di accompagnare l’anima del defunto, cioè il Ba, dinanzi al tribunale supremo degli dèi al cospetto del dio della morte Osiride, guidava il cammino illuminandolo grazie alla Luna che teneva nel palmo della mano.

Una volta davanti al tribunale, era pesato il cuore del defunto, sede dell’anima, questo non doveva pesare più di una piuma, per dimostrare una vita onesta e poter passare nell’aldilà. Anubi, sorveglia i piatti della bilancia ed è lui che riferisce il responso della bilancia a Osiride.

La leggenda di Osiride, vuole che sia stato proprio lui a imbalsamare le sue spoglie, facendolo diventare la prima mummia e diventando protettore dell’imbalsamazione. Infatti, gli stessi imbalsamatori erano suoi sacerdoti e portavano la maschera con le sue sembianze.

CERBERO

Cerbero, nella mitologia greca è una creatura mostruosa dalle sembianze di cane con tre teste, sul corpo invece dei peli è ricoperto di serpenti velenosi, quando latra, questi si rizzano tutti, sibilanti.

In alcune versioni ha la coda come un serpente, o è indicato con un numero diverso di teste.

Questo cane tricefalo è stato generato dall’unione di Tifone ed Echidna.

Ha diversi fratelli, i famigerati Idra di Lerna, Ortro e Chimera.

Nella mitologia, Cerbero è fedele al dio Ade che lo pone (insieme con altre creature) a guardia dell’ingresso del mondo degli Inferi, con il compito di non far entrare i vivi, e sorvegliare le rive del fiume Stige per far sì che le anime dei morti, una volta che l’abbiano attraversato, non possano più tornare indietro e quindi nel mondo dei vivi.

È un essere spaventoso e simbolo di avidità, discordia e ingordigia proprio a causa delle sue teste che lottano tra di loro. I morti per placare la sua aggressività e andare oltre la porta dell’Ade, sono costretti a farlo calmare offrendogli il dolce di miele che per fortuna è stato messo nella loro tomba, oltre al famigerato obolo per il traghettatore d’oltretomba, Caronte.

A domare questo feroce cane, ci sono riusciti solo Eracle e Orfeo, oltre ad Ercole che è costretto a sconfiggerlo a mani nude, nella sua ultima delle dodici fatiche. Non lo uccide ma per dimostrare di averlo sconfitto, l’eroe lo incatena per portarlo da Euristeo (che ne rimane inorridito), e infine riportarlo di nuovo al suo posto negli Inferi.

Cerbero è anche noto per essere presente nell’Inferno della Divina Commedia, dove Dante lo mette a guardia del terzo girone, quello dei golosi che sono torturati proprio dalle zampe artigliate del cane.

GARM

Garmr (o Garm) nella mitologia norrena e un cane infernale.

Infatti, è a guardia di Hel (regno dei morti), davanti ad una caverna chiamata Gnipahellir.

Garmr è però legato saldamente a una catena, infatti, quando arriverà il Ragnarök (la fine del mondo), lui abbaierà e si libererà da questa.

Parteciperà alla battaglia finale, dove si scontrerà con il dio Týr, in una lotta che risulterà fatale per entrambi.

Garmr è feroce, il suo pelo è ricoperto di sangue.

ORTRO

Ortro, anche lui creatura mostruosa della mitologia greca è fratello di Cerbero, di Idra di Lerna e della Chimera, e quindi figlio di Echidna e Tifone.

Il suo aspetto non è certo, ci sono diverse versioni, a volte è descritto con diverse teste, altre con un corpo serpentiforme.

La descrizione fisica che in genere è più utilizzata è quella di un grosso cane bicefalo (due teste), con un serpente al posto della coda.

Da una procreazione incestuosa con la madre Echidna, nacquero la Sfinge e il Leone di Nemea.

Ortro, custodiva la mandria di buoi rossi di Gerione (fortissimo gigante con tre busti, tre teste e due sole braccia) insieme al pastore Eurizione (figlio di Ares dio della guerra).

Questo cane bifronte è stato ucciso da Ercole, nella sua decima fatica, a colpi di clava.

INUGAMI

Nella mitologia giapponese gli inugami o “Cani Divini”, sono delle entità spesso nate da un cane, generato con scopi di vendetta.

Una volta evocati, però, gli inugami sono esseri completamente indipendenti e possono rivoltarsi contro il loro possessore o usare i loro poteri per scopi diversi da quelli previsti. Sono inoltre capaci di possessione demoniaca.

La credenza comune è che per creare un inugami occorra seppellire un cane fino al collo e porre del cibo che non possa raggiungere; ci vorranno giorni perché il cane muoia, e durante questo tempo il padrone ripete al cane come la sua sofferenza sia insignificante in confronto alla propria. Quando il cane muore, il suo spirito rinasce come inugami, e poiché il suo ultimo desiderio sarà stato quello di mangiare, il cibo posto intorno al suo corpo servirà a placarlo e a renderlo obbediente.

Secondo una leggenda un’anziana donna, in cerca di vendetta, seppellì il suo cane lasciando la testa fuori, e dicendo “se hai un’anima, fai la mia volontà ed io ti venererò come un dio” gli segò la testa con una sega di bambù (terribilmente doloroso); il cane rinacque come inugami ed eseguì i suoi comandi, ma per vendicarsi della sua morte dolorosa perseguitò la donna.

Gli inugami esigono che i favori che fanno gli siano restituiti con gli interessi. Potrebbero infuriarsi e rivoltarsi contro l’uomo.

Il cane aggressivo indica una prevalenza affettiva verso una persona per lo più la madre molto negativa non positiva per te.

Inizialmente protegge poi predomina e infine morde alla gola.

Questo ci autorizza a indagare il rapporto con la madre che certamente non deve essere stato felice. Infatti, sta accanto al letto, cioè presiede gli effetti della patologia.

Lo spavento provato è giustificato dal fatto che il soggetto ha veramente vissuto un’emozione di terrore nel vedere questa scena poiché il sogno questo desiderava: farla accorgere del pericolo.

Il cane ha originato due aspetti problematici per te.

1) il sesso. Se un amplesso si dà nella sua completezza con orgasmo e nudità totale allora è positivo. Ma nel tuo caso indica insicurezza e mancanza di realizzazione. Situazione d’impotenza.

Peraltro anche i tanti amanti non hanno inciso minimamente nella tua vita (intendo in positivo), tu stessa dichiari che non sai chi c’è con te e che comunque è marginale. Esiste solo un godimento, o più precisamente il desiderio di un godimento che nel sogno è una sublimazione che evidenzia la mancanza di quest’aspetto nella tua vita. In quel punto esiste un blocco.

2) La disperazione del non riuscire a far fronte all’esame è giustificata dalla tua percezione di non aver fatto abbastanza da riuscire nella vita. 

I fogli scritti sono tutti stereotipi fissità che ti hanno passato in famiglia ma che in realtà non potevano darti quello che volevi. Solo inizialmente (le prime risposte soltanto sono valide) poi basta. Inoltre il foglio è una fissità di “recupero”, in altre parole è qualcosa che hanno avuto altri prima di loro. I complessi viaggiano sulle gambe degli uomini, anche a loro insaputa. Ma questi fogli sono scissi, divisi a metà. Siamo di fronte a una schizofrenia esistenziale mascherata con meccanismi sociali stereotipi (la graffetta metallica).

La frase sprezzante finale ti chiarisce quanto la tua anima non sia d’accordo col tuo operato. Lei giudica il tuo agire e ti dice che in quel modo non potrai mai raggiungere alcuna soddisfazione nella vita.

La donna ha poi aggiunto alla fine della mia spiegazione:

«Grazie mille. Io nella vita professionale ho fatto l’insegnate di lingua e letteratura inglese con soddisfazione e sono stata anche stimata. Tuttavia il mio vissuto e quello di non aver fatto abbastanza. Pensa che una volta agli esami di maturità mi hanno dato anche un encomio. La vita sentimentale invece, dopo una lunga e buona relazione, non sono più riuscita a costruirmi un futuro affettivo.

Sì, hai ragione, mia madre è stata una figura negativa, non mi voleva. Mi sono salvata grazie alle mie care sorelle».

Un piccolo appunto: primo non si è salvata perché malata e secondo sulle “care sorelle” ci andrei molto, ma molto cauto. 

Il soggetto non accetta la realtà in cui si trova e si aggrappa ancora a delle illusioni.

 

 

Maurizio Fani

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