1. MOLTI LIBRI SUI SOGNI SONO INUTILI
  2. NESSUNO PARLA DELLA NECESSITÀ DI UN PERCORSO INDIVIDUALE
  3. OGNUNO DEVE RIUSCIRE A INTERPRETARE I PROPRI SOGNI DA SOLO
  4. RACCONTAMI UN SOGNO E TI DIRÒ COME STAI
  5. I SOGNI SONO SEMPRE INTERPRETABILI
  6. IMMAGINI O SIMBOLI?
  7. COME RICORDARE I SOGNI

 

Analizzeremo alcuni luoghi comuni alimentati da una cattiva e impreparata informazione.

Prepariamoci a entrare nella “CASA DEI SOGNI” passando dalla porta giusta. Lasciamo chiusa quella delle bugie e dei falsi miti e oltrepassiamo La soglia di ciò che veramente è.

 

1) MOLTI LIBRI SUI SOGNI SONO INUTILI

Di libri sui sogni è davvero pieno l’universo editoriale. Pubblicazioni banali e inutili (la grande maggioranza), qua e là possiamo trovare studi interessanti e validi portati avanti da ricercatori solitari.

A parte i classici, che tutti conoscono, Freud e Jung ed altri, mi riferisco a personaggi originali che hanno pubblicato opere interessanti quasi tutte in lingua inglese per un pubblico ristretto.

Ho sempre diffidato di tutti quelli che vogliono rendere le cose semplici, rasentando il limite della demenza: «Se sogni questo, vuol dire che…» oppure di quelli che si sono inventati dei termini e dei metodi roboanti, parlo dei tanti ciarlatani e sprovveduti che invadono il web, che parlano di psicologia, filosofia, antropologia come discipline superate, e considerano il pensiero poco o niente.

Molti testi si perdono in visioni romantiche dei sogni oppure si scopiazzano l’un l’altro. È altrettanto vero che alcuni riferimenti validi, sono riportati da molti, proprio per la loro comprovata efficacia.

A mio parere manca una guida ad ampio spettro che chiarisca il perché sia importante capire i sogni e come utilizzarli al meglio in maniera assolutamente pratica e concreta. 

Inoltre per rendere più agevole l’incontro con il significato delle immagini e dei simboli, ho pensato di affiancare i due argomenti, film e sogno.

Entrambi sono dei racconti con una trama, una scenografia, degli attori e una regia. Un film può tranquillamente essere considerato alla stregua di un sogno. Non a caso molti sogni di autori e registi costituiscono la base di partenza di libri e film. Federico Fellini era noto per prendere spunto delle sue opere cinematografiche dai propri sogni. Ha scritto addirittura un libro con tutti i suoi sogni.

Questo sistema di affiancare i film con i sogni fornisce una chiave interpretativa nuova, sia per gli amanti dei film e del loro significato, sia per chi “lavora” abitualmente con il proprio materiale onirico. In tutti i casi abbiamo sempre delle immagini da decifrare e per fare questo è necessario impadronirsi delle tecniche appropriate.

Questo è l’intento dei miei post.

 

2) NESSUNO PARLA DELLA NECESSITÀ DI UN PERCORSO INDIVIDUALE

Non si può parlare di sogni se non si affronta il tema del pensiero che deve essere autonomo e critico. Il sogno, lasciato in balia di se stesso, privo di una costruzione esistenziale confacente, serve a poco. 

Soprattutto si deve essere consapevoli che non esistono scorciatoie.

Un individuo al quale interessa capire il significato dei propri sogni, deve mettersi in animo di iniziare una ricerca personale, in cui i sogni sono certamente importanti ma sono anche calati in un preciso contesto di attenzione di sé e di crescita. Apprendimento, azione e verifica continua costituiscono il motore di una vita consapevole e ben spesa.

Questo è il principale motivo del perchè parlo anche di altri argomenti e non esclusivamente di sogni. Per esempio mi occupo di film, del significato delle loro immagini, delle sincronicità e dell’interpretazione degli accadimenti in genere, del processo della felicità e tanto altro ancora. 

Cercare di andare oltre ogni evento, di là dalle apparenze, è un atto di ricerca e d’incremento di sé che ogni essere umano ha il dovere di vivere.

Quelli che puntano solamente alla loro interpretazione dimenticando tutto il resto, ti stanno comunicando delle informazioni viziate in partenza, false.

 

3) OGNUNO DEVE RIUSCIRE A INTERPRETARE I PROPRI SOGNI DA SOLO

L’esperienza l’ha sempre dimostrato.

Difficile ma assolutamente indispensabile.

Non è l’impostazione direttiva che altri fanno e poi ti dicono, la soluzione corretta. Certamente è la più immediata e nel breve termine può anche dare alcuni risultati ma fondamentale, secondo me, rimane l’azione pedagogica, cioè favorire l’apprendimento del “perché” e del “come” si fa.

Iniziare il soggetto interessato all’argomento attraverso la maieutica socratica.

E quest’acquisizione di conoscenza, si compie per forza da soli, perché essendo ognuno unico e irripetibile, le sfumature di significato che il sogno intende offrire le può individuare solo il sognatore stesso e non un soggetto terzo.

Essere indotti a interpretare i propri sogni in maniera direttiva, in altre parole equivale a sentirsi dire che cosa devi credere e fare.

E questo non solo è uno sbaglio ma un’invadenza di campo che soddisfa solo l’ego di chi la impone e non l’evoluzione di chi la riceve.

I sogni sono uno dei tanti strumenti che l’essere umano ha a sua disposizione MA RIBADISCO CHE DEVE ESERE INSERITO IN UN PERCORSO DI RICERCA PERSONALE E DI PENSIERO AUTONOMO fatto di serio studio ed esperienze concrete. Scusa se mi ripeto ma è importante capirlo.

 

4) RACCONTAMI UN SOGNO E TI DICO COME STAI

Questa è semplicemente un’azione disonesta e sbagliata, un’arroganza dannosa, una smargiassata inutile e pericolosa.

Molte volte mi è capitato che qualcuno mi raccontasse spontaneamente un sogno e pretendesse da me una celere risposta. 

In realtà è possibile, almeno per me, da un singolo sogno arrivare a capire molto della sua vita, individuare l’eventuale errore e formulare la strategia efficace per uscirne. Ma io non sono lui (o lei)!

È un errore che in passato ho commesso troppe volte e che mi ha insegnato a stare zitto.

A prima vista potrebbe sembrare una scortesia ma non lo è.

Prima di tutto chi sono io per intrufolarmi nella vita intima degli altri e dire quello che vi si nasconde? Anche se il motivo per cui mi sono lasciato trascinare non è mai stato quello di avere un potere sull’altro bensì la curiosità di oltrepassare un limite, cioè di riuscire a vedere se ero in grado, attraverso le mie percezioni e le mie conoscenze, di identificare il suo mondo.

Secondariamente l’altra parte non ha mai tratto un vero beneficio da questo. Sì, è vero che sapeva di alcuni fatti importanti che non aveva mai considerato, ma questa conoscenza non era frutto di una sua ricerca ed elaborazione interiore, di una riflessione personale sulla vita. 

Era semplicemente un’informazione formulata da altri che non poteva avere lo stesso valore che possiede una conoscenza vissuta intimamente.

Inoltre si mette il soggetto in una posizione pericolosa. Si sente improvvisamente colpevole e giudicato. Naturalmente rifiuta questa condizione. Nel negarla vede nella persona che gli ha fornito la “traduzione del sogno” il vero colpevole. Inizia a odiarlo e a fargliela pagare.

Quindi un simile atteggiamento non fa bene né al professionista né al suo cliente.

Esiste un ulteriore fattore a discapito che per me è il più significativo.

Se io gli porgo la soluzione su un piatto d’argento e, lui, senza capire il perché la adotta, probabilmente quel sintomo o quella difficoltà sarà superata.

Ma lui non ha avviato alcun tipo di comprensione! 

Ha capito qualcosa? No, ha solo obbedito!

Quel disagio era lì proprio per questo: favorire la sua consapevolezza.

La mia azione l’ha impedito! 

Per esempio, se lui sogna di essere a casa della sua fidanzata con un gatto in collo che fa le fusa ed io gli dico che il rapporto sentimentale non va bene, che cosa ho risolto? Nulla.

Il problema è che sono certo che il rapporto tra i due non funziona ma sono altrettanto sicuro che lui l’abbia scelto. Ed è proprio il motivo per cui ha compiuto questa scelta il vero problema, non la ragazza.

Nessun vantaggio per la sua evoluzione e di questo non è bene essere corresponsabili.

Solamente nel caso in cui la persona manifesta seriamente la volontà di approfondire la propria esistenza, si può iniziare un’opera di trasmissione di questa conoscenza, sempre facendo in modo che il soggetto partecipi attivamente con domande, riflessioni e sperimentazioni personali.

 

5) I SOGNI SONO SEMPRE INTERPRETABILI?

No!

Esiste una modesta percentuale di sogni difficilmente decodificabile.

Qualche volta mi capita di arrivare a capire un mio sogno dopo giorni o mesi da quando l’ho fatto.

Alcuni non avranno mai una risposta convincente. E non ci si deve fossilizzare su di loro. Se non riesco a scoprire il bandolo della matassa, vuol dire che non è importante e che lo posso ignorare. Se poi, l’argomento è veramente prioritario, ci saranno altri sogni, con diversa ambientazione e scenografia che me lo faranno capire.

Altre volte la comprensione di un sogno richiede l’accadere di altri eventi e per questo all’inizio rimane oscura. Stai sicuro che al momento giusto ti tornerà alla coscienza il sogno che hai fatto tempo addietro insieme alla sua comprensione. 

Sforzarsi di trovare una spiegazione a tutti i costi è un altro frequente errore da non commettere. Si rischia di annodarsi in inutili e faticose elucubrazioni.

 

6) IMMAGINI O SIMBOLI?

Quasi TUTTI parlano di simboli onirici.

Pochissimi d’immagini.

Qual è la differenza?

Il simbolo ha una valenza già decisa all’origine, l’immagine è molto più aperta alla situazione nella quale è sognata.

È molto più realistico per analizzare un sogno, relazionarsi all’immagine invece che ai simboli.

Su quest’argomento dovrò scrivere post a parte perché molto complesso, l’importante adesso è che tu abbia in testa questa differenza che sembra sottile, ma in realtà è macroscopica. 

7) LA RELAZIONE È FONDAMENTALE

La cosa fondamentale è la relazione che il sogno mette in evidenza tra te e tutti i personaggi che fanno parte della scena onirica, per questo motivo parlare di simboli ha poco senso.

Ciò che è importante è il modo con cui nel sogno t’interfacci con le persone, gli animali, i luoghi e le cose, e questo va letto come immagine e non come simbolo, altrimenti inserisci del materiale non appropriato ed estraneo.

Per esempio se sogni di essere al mare con la tua nuova ragazza (o ragazzo), e cammini a piedi nudi nell’acqua e vedi che il fondo è una ragnatela, una scacchiera o un insieme di spazi preordinati, cosa vuol dire secondo te?

Il mare se è calmo è certamente positivo ma guarda bene la relazione che tu hai in quel preciso momento con esso. Stai camminando sul suo fondale che non è quello del mare, ma fa parte di un meccanismo, di un congegno meccanico della mente. Probabilmente il sogno ti segnala che quella relazione che tu credevi valida non è tale. Sarebbe quasi la stessa cosa se ti trovassi circondata da pesci orrendi, fosforescenti, aggressivi. Per altri versi, con sfumature di carattere sessuale quella relazione comunque non va bene per te. Questo non è affatto un giudizio sull’altro. Attenzione. Sei tu il problema, non l’altro.

Anche questo punto richiede un approfondimento.

Il concetto di base già lo sai.

Il tentativo dei miei post è solo quello di fornirti le basi per una seria riflessione e incominciare a entrare nella “casa dei sogni” con le tue gambe.

Come ti ho già detto, per meglio allenarti ho introdotto nei particolarissimi commenti che faccio ai film, la conoscenza onirica. Alcune scene, che abbiano un minimo di senso compiuto, le decodifico come se fossero dei sogni. La cosa strabiliante è che tutto torna con la realtà del sogno. Questo è un ottimo strumento di allenamento alla visione delle immagini che si ripercuoterà positivamente anche nella tua capacità di decodifica dei tuoi sogni.

 

  1. COME RICORDARSI I SOGNI

Chiarite le premesse, se desideri cominciare a indagare i tuoi sogni, devi prima capire che si tratta di un percorso di autoiniziazione e che se non c’è tutto un tuo storico che si muove coerente con te, è meglio che tu lasci stare.

Anche questo rientra nell’ampliamento della consapevolezza ed è lo strumento principe.

In sostanza, che ci faccio io quando mi ricordo un sogno?

Intanto puoi scrivertelo appena ti svegli, prima ancora di andare in bagno, ponendo la massima attenzione su ogni dettaglio, anche quello più insignificante.

Sto parlando non solo dei fatti e della trama ma soprattutto dei colori, dei profumi, dei sapori, delle emozioni che provi, di come ti appare l’ambientazione, delle emozioni che vivi nel sogno.

Per ricordarlo bene ti basta acquistare un blocco e una penna. 

Sceglili con cura, ti devono piacere i colori e le forme.

Ponili accanto al letto in modo tale che siano facilmente raggiungibili e aspetta. Dedicali solo a quello scopo.

Quando ti sveglierai e ti ricorderai un sogno, che sia alle due di notte o al mattino alle otto, scrivilo.

Un buon metodo per favorire la risposta onirica è quello di coricarsi tranquilli e distesi a letto. Prima di addormentarsi è bene fare una ricapitolazione di tutto quello che abbiamo fatto e pensato durante la giornata appena trascorsa.

Per ogni evento dobbiamo sinceramente scovare il vero motivo per il quale abbiamo agito o no in quel modo. 

La risposta arriva di solito a illuminare e chiarire quell’azione e quella relazione che noi consideravamo appropriata, mostrando la validità, la nocività o l’inutilità di ciò che credevamo.

 

Maurizio Fani

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