La prima cosa da chiarire è che esistono due tipi di manipolazione:

– Manipolazione collettiva;

– Manipolazione individuale.

 

Quella collettiva è quella ben nota a tutti.

Si fonda su un flusso ininterrotto e variegato d’informazioni alterate, confezionate per il loro effetto persuasivo e propagandistico, al punto da agire sulle credenze e cui comportamenti della massa.

Si attua tutta una serie di “distrazioni” e di “pressioni psicologiche” che hanno per oggetto, incredibile a dirsi, le già presenti deviazioni psichiche degli individui, cioè i punti critici nei quali i soggetti “hanno tradito se stessi”.

La manipolazione collettiva agisce nei rapporti tra l’individuo e il mondo, sempre all’interno del sistema, fra tutti i suoi elementi.

 

È facile capire che esiste qualcosa d’altro che non è mai indagato e di cui nessuno parla: la manipolazione individuale.

Il motivo per cui tutti tacciono è molto semplice.

Per farlo, occorre non essere invischiati in nessun credo, dogma, struttura o pensiero già dato e creduto vero, sacro e assoluto. Se uno è intriso di un convincimento esoterico o religioso, oppure segue il guru di turno, è impossibilitato a vedere le cose come realmente stanno. Tutti hanno deciso di far vivere altri al loro posto.

Porteranno avanti ad oltranza i propri schemi mentali che non provengono dal suo intimo ma che sono stati acquisiti dall’esterno nel tempo, senza operare alcuna elaborazione personale, acriticamente.

Sostanzialmente ripetono ciò che è stato detto da altri.

Non si chiedono quale scopo avesse quello che ripetono.

Loro non capiscono ma credono.

 

L’essere umano a tre anni di età è già un “costruito”. Ognuno di noi nasce in determinati contesti culturali dai quali assorbe i tratti salienti, e con questi riferimenti, comincia a comporre la propria personalità.

La manipolazione individuale agisce già prima dei tre anni, inizia subito dopo il concepimento, inserendosi tra il nostro progetto di vita e la nostra esistenza, deviandoci dal nostro vero. Ognuno di noi se vuole sapere chi è ha tutte le possibilità per farlo.

Dovrà risalire al suo punto zero, il primo momento del concepimento durante il quale è stato fornito dei caratteri biologici e psichici.

Talenti, virtù, passioni, sono tutti lì.

Poi con la famiglia, la scuola, i genitori, i parenti, gli amici e il lavoro, la società, la cultura, tutto questo ben di Dio si perde, scivola nell’oblio.

Lo devi assolutamente disseppellire, ripescare e portare alla luce perché divenga il tuo principale e unico riferimento.

Sarà tuo compito scoprire la tua filosofia, la tua religiosità, la tua psicologia, il tuo modo di vivere, diverso da ogni altro.

 

Se invece il riferimento non è più il tuo, quello autentico, questo sarà deformato e tu porrai fiducia e ti costruirai delle credenze false e illusorie in onore alla deformazione e non al tuo vero.

Però, sarai generalmente accettato e in alcuni casi addirittura considerato esclusivo e importante.

Si tratta di quel tipo di manipolazione che va a porsi tra quello che noi siamo veramente e lo svolgimento della nostra vita. Invece di “costruire fuori” per come siamo nel nostro intimo, le persone adottano stili di vita già esistenti, stereotipi, tranquillizzanti ma fasulli.

 

Ognuno di noi gode di una sua specificità, nessun altro è stato, è, e sarà uguale a te. Questa particolarità non è fatta solo di biologia ma anche di quella microscopica parte di Essere che pervade il mondo e che noi erroneamente chiamiamo in tanti modi: anima, spirito, coscienza e altri ancora.

Questa ipotesi non è campata in aria, ma l’abbiamo potuta verificare in centinaia di situazioni. Cioè abbiamo osservato che quando l’individuo riprende il contatto con la sua parte più vera, il disagio, il problema, la malattia, è superata, confermando che tutto quello che noi crediamo di essere ma che non siamo, è letale.

Prima abbiamo accennato al tradimento di se stessi.

Uno fra i numerosi esempi veramente accaduti: un ingegnere che studiava in Giappone e che grazie alle sue capacità era stato assunto con un inquadramento molto alto e un lauto stipendio nell’azienda aerospaziale dei suoi sogni, è stato convinto dalla fidanzata a ritornare in Italia, adattandosi a un lavoro di ripiego e mal pagato. Prima o poi i nodi verranno al pettine, intanto è evidente il tradimento di quest’individuo. L’ultima volta che l’abbiamo visto soffriva di dolori lancinanti alla testa, guarda caso proprio come la sua compagna. Che coincidenza, vero?

Su questo comportamento errato perché complessuale, la manipolazione collettiva funzionerà benissimo. Richiamerà lo stesso errore o uno complementare, e lui amerà ripetere quello sbaglio, perdendo se stesso.

Se invece avesse preferito ciò che lui realmente desiderava, la manipolazione non avrebbe trovato terreno fertile, perché il soggetto già aveva scelto per il meglio.

La frustrazione, la depressione, la paura e la pigrizia attirano la manipolazione, esattamente come la fede. Più sei frustrato e seguace di qualunque corrente di pensiero, maggiore sarà il tuo indice di manipolabilità.

 

Quello che ti vogliamo offrire è una prospettiva totalmente fuori dal coro, mai citata dai soliti gruppi che amano tanto accusare i “cattivi di turno”, senza fornire mai soluzioni né concrete azioni.

La manipolazione individuale mina il centro vitale di ognuno e si attua attraverso una serie di strumenti che “lavorano” sull’essere umano (immagina tutta una serie di tentacoli) molto prima e più in profondità di quella collettiva, la quale ha spazio libero perché il terreno è stato già preparato.

Ora intuirai che la manipolazione funziona perché esiste una precedente manipolabilità negli individui.

A nulla serve denunciarla o tentare di risvegliare in costoro la più piccola fiammella di dignità. Non possono fare molto.

Andranno a ingrossare le fila dei fedeli, dei seguaci, degli iniziati, dei tifosi, dei politicamente impegnati, dei socialmente utili, naturalmente con il plauso sociale.

Sulla manipolazione torneremo spesso a parlarne perché c’è veramente tanto da dire.

 

Per giungere a discutere del concetto d’iniziazione, siamo dovuti partire dalla manipolazione e poi, indagheremo uno dei tanti strumenti attraverso i quali avviene la manipolazione individuale che è collegato all’iniziazione.

Stiamo parlando dei miti, racconti che si perdono nella notte dei tempi, e che allora come ora, avevano uno scopo ben preciso.

 

 

 

Maurizio Fani

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